La sicurezza in cantiere all’epoca dell’industria 4.0 si progetta in fase preliminare

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La sicurezza in cantiere all’epoca dell’industria 4.0 si progetta in fase preliminare

Aprile 20, 2018
Luisa Rota
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Asle apre ufficialmente le celebrazioni del ventennale con la partecipazione al convegno Sicurezza nei cantieri all’epoca dell’industria 4.0 che si è tenuto ieri presso l’Istituto Tecnico Industriale Carlo Bazzi in via Cappuccio, 2 a Milano nell’ambito del progetto Built our safety promosso da Esem-Cpt e Istituto Bazzi. Organizzato da Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL di Milano “il convegno – ha detto Katiuscia Calabretta di Fillea Cgil a nome delle tre organizzazioni – vuole essere un momento di riflessione su come cambia l’approccio alla sicurezza dei lavoratori nel processo di innovazione tecnologica Industria 4.0 che inevitabilmente coinvolge il settore edile”. Un approfondimento affidato agli addetti ai lavori per capire cosa si può fare in un contesto di cambiamento per invertire la tendenza degli infortuni sul lavoro del settore, che in Lombardia nelle ultime settimane ha fatto registrare ben tre incidenti mortali.
L’introduzione del Building Information Modeling (Bim) sarà obbligatorio a partire dal 2019 per le opere superiori ai 100 milioni di Euro, lo stabilisce il codice degli appalti, D.Lgs 80/2016 all’art. 23.  Successivamente partirà una serie di scadenze progressive, e il sistema entrerà a pieno regime nel 2022, quando cioè il Bim diventerà obbligatorio per tutte le opere con l’eccezione dei lavori semplici come ad esempio i palazzi residenziali senza particolari problematiche di sicurezza che potranno essere effettuati con i metodi tradizionali.
Il nuovo modello consentirà di migliorare la sicurezza perchè prevede che la progettazione della sicurezza – e sua successiva gestione – sia integrata alla progettazione dell’opera in fase preliminare.

Da parte degli Rlst di Asle sarà dunque possibile dare un contributo alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, a condizione di essere consultati dalle imprese in fase preliminare di progettazione e non all’ultimo momento, ovvero in fase di esecuzione del cantiere, come avviene oggi.

Solo un sistema di organizzazione strutturato dei dati, combinato alla metodologia Bim – ha spiegato Giuseppe Bonelli coordinatore di Asle-Rlst nella conclusione della sua relazione introduttiva al convegno – può garantire benefici tali da migliorare la qualità del processo e della sicurezza“.

Leggi il documento relazione introduttiva

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