Category Archives: Malattie professionali

Patologie che si sviluppano nel soggetto a causa dell’attività lavorativa svolta

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Più tutela per i lavoratori delle costruzioni. La Commissione europea propone l’inserimento del limite di soglia all’esposizione della silice cristallina respirabile a 0.1mg/mc

Un passo avanti per la salute e sicurezza dei lavoratori europei. Il 13 maggio scorso la Commissione Europea ha pubblicato il testo proposto per la revisione della Direttiva 2004/37/CE sulla protezione da agenti cancerogeni nei luoghi di lavoro. La Commissione propone di rivedere i valori limite di esposizione per 13 agenti chimici e di ridurre i valori limite di esposizione professionale a sostanze cancerogene. L’aggiornamento più importante coinvolge direttamente il settore delle costruzioni e fa rientrare nell’elenco di sostanze, preparati e processi cancerogeni, l’esposizione a polveri di silice libera cristallina con un valore limite pari a 0.1 mg/mc. Come è risaputo le polveri di silice libera cristallina sono contenute negli inerti, nei cementi, si libera nei processi di produzione di mattoni, ceramiche, pietre, e questa nuova indicazione comporterà un sostanziale aggiornamento delle procedure di valutazione dell’esposizione, delle misure di prevenzione e non ultimo della compilazione del registro degli esposti. “Grazie a uno specifico accordo sottoscritto dalle parti sociali – si legge nel comunicato stampa della Commissione europea – alcune imprese tengono adeguatamente sotto controllo la concentrazione nell’aria di questa sostanza chimica, che resta tuttavia una delle principali cause della silicosi (malattia polmonare) e del tumore polmonare professionale. La proposta della Commissione intende tutelare i lavoratori in tutta l’UE, compresi quelli del settore delle costruzioni nel quale è occupato quasi il 70% di tutti i lavoratori esposti alla silice cristallina respirabile”. La proposta di modifica della Commissione stima di salvare centomila vite umane nei posti di lavoro nei prossimi 50 anni. La definizione del testo di legge dovrà ora passare al vaglio del Parlamento e del Consiglio europei a cui seguirà la trasposizione negli ordinamenti nazionali con un tempo previsto in due anni. “La proposta – continua il comunicato –  si fonda su dati scientifici e giunge al termine di un ampio dibattito che ha coinvolto ricercatori, datori di lavoro, lavoratori, rappresentanti degli Stati membri e ispettori del lavoro. L’introduzione di questi valori limite determinerà un minor numero di casi di tumori professionali”.

http://ec.europa.eu/italy/news/2016/20160513_protezione_rafforzata_sostanze_cancerogene_it.htm

http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-1656_it.htm

 


Rischio amianto. Oggi i più esposti sono i lavoratori dell’edilizia

Oggi i lavoratori più esposti al rischio da amianto sono gli addetti alle bonifiche dei materiali con amianto che rientrano nella categoria degli edili. In ottemperanza alle disposizioni dettate dal D.Lgs 81/08 Titolo XIX, Capo III, sono stati messi a punto percorsi formativi finalizzati alla salvaguardia della salute dei lavoratori. Compito di Rls e Rlst dell’Edilizia è anche quello di vigilare affinché tutte le misure di prevenzione, salute e sicurezza vengano attuate dalle aziende e dai lavoratori addetti. Inoltre il Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori può visionare attentamente i luoghi di rimozione e bonifica accertandosi che non permangano esposte tracce di materiale negli ambienti di lavoro. Il materiale così disperso, infatti, potrebbe essere inalato dai lavoratori non addetti alle operazioni di bonifica che normalmente non indossano i dispositivi di protezione previsti per la prevenzione all’ esposizione amianto.

Un seminario rivolto agli Rls per approfondire il loro ruolo nella valutazione della gestione del rischio amianto lo ha organizzato il Centro di cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita di Milano giovedì 5 maggio 2016 presso la sede di Viale D’Annunzio,15 in collaborazione con l’Associazione Italiana Esposti Amianto (Aiea) e il Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e del territorio.

Autorevoli e qualificati gli interventi dei relatori. Dopo l’introduzione di Giuseppina Corvino della Direzione Centrale Politiche del Lavoro, Sviluppo economico e Università Comune di Milano e la presentazione di Fulvio Aurora dell’Aiea, sono intervenuti Aldo Todaro della Clinica del Lavoro “Luigi Devoto” che ha illustrato le patologie collegate all’esposizione all’amianto. Dal 2009 lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha riconosciuto due nuove patologie professionali da denunciare: le neoplasie alla laringe e le neoplasie ovariche, che si aggiungono al cancro al polmone e mesotelioma. Arrigo Tassi e Battista Magna dell’Ats Milano – Città Metropolitana hanno spiegato il ruolo svolto dall’Ats riguardo il rischio amianto. Nel 2015 sono stati effettuati 6260 interventi in materia di amianto, oltre all’attività di formazione rivolta agli addetti di bonifica realizzata in collaborazione con l’Ente Scuola Edile Milanese (Esem). Inoltre, solo nella città di Milano l’Ats ha censito più di 6mila siti con materiali contenenti amianto. Molti di questi sono stati bonificati nel tempo con la rimozione di più di 42mila tonnellate di amianto.

Tiziana Tarroppio dell’Inail Direzione regionale Lombardia ha illustrato l’iter per il riconoscimento dell’esposizione all’amianto e della malattia professionale.

Tra gli Rls relatori: Michele Michelino del Comitato per la Difesa della Salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, Margherita Napoletano del Coordinamento Rls sanità milanese e Modesto Prosperi, Rls del Comune di Milano. I numerosi contribuiti hanno fornito informazioni utili alla platea dei Rls, da utilizzare nell’individuazione e gestione del rischio amianto.

In Lombardia, secondo i dati dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente nel 2012, data dell’ultima  mappatura amianto effettuata da  Arpa Lombardia, restavano da rimuovere oltre 2milioni di metri cubi di amianto, contro 2,8 milioni del 2007. Nel lasso di tempo considerato le bonifiche effettuate hanno prodotto complessivamente una riduzione pari al 27% dovuta alle operazioni di bonifica attraverso rimozioni, demolizioni e, in piccolissima parte, incapsulamenti del materiale.

Per chi volesse approfondire, gli atti del convegno del 5 maggio 2016 sono pubblicati sui siti della del Centro di cultura e prevenzione http://www.lavoroeformazioneincomune.it/centro-cultura-prevenzione-luoghi-lavoro-vita/ e della Consulta interassociativa italiana per la prevenzione (Ciip) http://www.ciip-consulta.it/

Interessanti anche i dati pubblicati da Arpa Lombardia all’indirizzo http://ita.arpalombardia.it/ita/settori/amianto/index.asp.

Via alla Campagna europea “Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età”, biennio 2016 – 2017

Conto alla rovescia al lancio della Campagna  2016 – 2017 dal titolo “Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età” promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro. Il 14 aprile 2016 a Brussels l’iniziativa sarà presentata alla stampa.

La Campagna si propone di sensibilizzare in merito all’importanza di una buona gestione della sicurezza e della salute sul lavoro (SSL) nel corso della vita lavorativa e di adattare il lavoro alle abilità individuali, dall’inizio al termine della vita lavorativa. Tramite un’adeguata gestione della SSL e delle diversità che contraddistinguono la forza lavoro, è possibile ottenere un invecchiamento sano nel luogo di lavoro e un pensionamento in buona salute.

Sono quattro gli obiettivi principali: promuovere il lavoro sostenibile e l’invecchiamento in buona salute fin dall’inizio della vita lavorativa; prevenire i problemi di salute nel corso dell’intera vita lavorativa; offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori modalità per gestire la sicurezza e la salute sul lavoro nel contesto di una forza di lavoro che invecchia; incoraggiare lo scambio di informazioni e buone prassi.

L’intento è quello di promuovere un invecchiamento positivo della forza lavoro europea. L’età pensionabile, infatti, sta crescendo e le vite lavorative probabilmente si allungheranno. Inoltre, il lavoro è considerato positivo per la salute fisica e mentale. Non c’è dubbio che una buona gestione della sicurezza e salute sul lavoro incrementi la produttività e l’efficienza. Queste in sintesi le motivazioni che stanno alla base della scelta del tema.

Oltre a organizzazioni di tutte le dimensioni in tutti i settori, comprese piccole e medie imprese, la campagna è aperta anche a soggetti singoli quali:

dirigenti supervisori e lavoratori

sindacalisti e incaricati attivi nel campo della sicurezza e della salute

professionisti del settore della Salute e sicurezza sul lavoro (SSL) e delle risorse umane

associazioni di categoria

formatori e istruttori

Tutte le informazioni sono reperibili sul sito EU–OSHA https://www.healthy-workplaces.eu/all-ages-splash-page/

Dopo il lancio di aprile 2016 gli eventi previsti dalla Campagna sono programmati per ottobre 2016 e ottobre 2017 quando si svolgeranno le relative settimane europee per la salute e la sicurezza sul lavoro. Ad aprile 2017,

la presentazione dei premi per le buone prassi nell’ambito della campagna “Ambienti sani e sicuri” mentre a novembre 2017 è previsto il vertice europeo sugli ambienti di lavoro.

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Campagna Etiledil: prevenire il rischio infortuni in cantiere si può, sì anche alla riduzione del premio Inail

La campagna di sensibilizzazione Etiledil proposta alle imprese edili da Asle in collaborazione con Asl Milano consente di ottenere la riduzione del premio Inail 2016, previa compilazione del modello Inail OT 24, la cui domanda va presentata entro il 29 febbraio 2016.
Con la divulgazione dell’opuscolo Etiledil , infatti, si possono conoscere le informazioni essenziali sul comportamento da adottare nei confronti dell’assunzione di bevande alcoliche al fine di prevenire i rischi. L’informazione sui rischi ai lavoratori per la tutela della loro salute e sicurezza è un compito affidato dalla legge a Rlst e Rls. Per questo motivo Asle propone un’efficace campagna di sensibilizzazione sui rischi derivanti dall’ assunzione di bevande alcoliche da parte dei lavoratori. Per saperne di più vai a https://www.asle-rlst.com/top-menu/pubblicazioni/etiledil-alcool-sicurezza/ . I contenuti dell’opuscolo Etiledil sono validati scientificamente dall’autorità sanitaria. In questo modo, attraverso la promozione di un’informazione corretta e qualificata Asle fa prevenzione dei rischi per i lavoratori sui cantieri. E’ noto che nel settore edile l’assunzione di bevande alcoliche, oltre a essere causa di importanti e invalidanti malattie, è ritenuta una delle cause di infortunio.
Il Progetto Etiledil nei cantieri è iniziato a novembre 2014. Sino ad oggi sono 62 le imprese coinvolte. Sono stati raggiunti 798 lavoratori a cui sono stati distribuiti l’opuscolo Etiledil accompagnato dallo strumento del regolo cartonato, per misurare il tasso di alcolemia nel sangue. L’iniziativa è stata condotta dagli Rlst di Asle che hanno gestito l’informativa in un’apposita riunione di cantiere. I lavoratori coinvolti hanno compilato due questionari ciascuno, uno prima della lezione e uno in conclusione, le cui risposte saranno sottoposte alla valutazione dell’autorità sanitaria Asl Milano. Chi fosse interessato ad attivare presso la sua impresa il progetto Etiledil può farlo, telefonando al n. 02.48712452 per fissare un appuntamento.
Tutto quello che c’è da sapere per la corretta compilazione della domanda OT 24 al fine di ottenere la riduzione del premio è qui. Scarica i files

Modello OT-2016_guida-alla-compilazione

Modello OT-24-2016_domanda

LODI, 6 novembre 2015. Il punto su prevenzione infortuni e malattie professionali in un convegno

Organizzato da Inail, Osservatorio Lavoro Salute e Sicurezza di Lodi, Als di Lodi – Regione Lombardia e Camera di Commercio di Lodi, il convegno metterà a fuoco quali siano le prospettive degli infortuni e delle malattie professionali nel Lodigiano.
L’appuntamento è per le ore 9.00 presso la sede della Camera di Commercio in via Haussmann, 15 a Lodi, i lavori termineranno alle 13.30.
Alla tavola rotonda delle 11.45, in qualità di referente della rete degli Rls territoriali per la zona di Lodi parteciperà l’associazione Asle-Rlst, che porterà il proprio contributo grazie anche alle potenzialità del gestionale in uso. Il programma consente agli Rlst di Asle di inserire i dati relativi alle visite effettuate sui luoghi di lavoro, che permettono una lettura degli eventuali rischi di infortuni o malattie professionali presenti nei cantieri edili del territorio dal punto di vista dei Rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori.
La tavola rotonda vedrà la partecipazione di tutti gli enti preposti alla tutela e salvaguardia della Salute e della Prevenzione nei luoghi di lavoro: Direzione Territoriale del Lavoro, INAIL, rappresentanti delle Associazioni e della Pariteticità dei settori Industria, Costruzioni, Agricoltura, Commercio e Servizi, oltre ai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali, degli Ordini e Albi Professionali, della rete degli Rspp.
Presenzieranno l’evento Pierfrancesco Cecchi della Giunta Camerale di Lodi, Fabio Russo, Direttore generale Asl di Lodi, Maria Aurelia Lavore, Direttore INAIL Lodi-Pavia, Simone Uggetti, Sindaco di Lodi e Presidente della Conferenza dei Sindaci ASL.
Tre gli approfondimenti monografici in programma, per i settori agricoltura, costruzioni e infortuni su strada. Sarà inoltre illustrato il primo consuntivo del piano straordinario EXPO.

Rlst una risorsa per ottenere la riduzione del premio Inail

E’ l’opportunità offerta alle aziende con la compilazione on line del Modello Inail OT 24.
In pratica le imprese che si avvalgono della presenza di un Rlst nelle attività aziendali possono usufruire della riduzione del premio assicurativo applicata in occasione dell’autoliquidazione Inail a patto che raggiungano un puteggio complessivo pari a 100. Tra le azioni previste dall’OT 24 per l’ottenimento della riduzione non ci sono solo quelle attuabili con il Rlst ma ne sono previste anche altre, che il datore di lavoro può autonomamente attivare.
Il Rlst, però, può giocare un ruolo nelle attività aziendali riferite alle sezioni B, C e D del modello OT 24. In questi casi la sua azione si può esplicare in almeno quattro circostanze qui di seguito elencate.
Tra gli interventi di carattere generale ispirati alla responsabilità sociale se il datore di lavoro concorda con Rlst e medico competente piani di formazione ed educazione sanitaria, tra gli interventi di sicurezza e sorveglianza sanitaria quando il Rlst visita i cantieri con il medico competente e Rspp almeno due volte l’anno e redige i relativi verbali di sopralluogo, oppure se il datore di lavoro programma la riunione periodica almeno una volta l’anno a cui invita il Rlst, Rspp, medico competente a prescindere che questa riunione sia formalmente richiesta dalle altre figure coinvolte, tra le azioni di prevenzione di rischi specifici quando ad esempio il Rlst di Asle attraverso la campagna di sensibilizzazione Etiledil informa i lavoratori sui rischi da assunzione di bevande alcoliche.
Nel quadro di riferimento descritto il Rlst di Asle rappresenta un’opportunità quale figura integrata nel sistema impresa. La sua partecipazione alle riunioni periodiche, la collaborazione con il medico competente e Rspp sono l’esplicitazione di un ruolo su cui l’imprenditore può realizzare una modalità operativa di verifica e miglioramento dei requisiti minimi previsti dal D.Lgs 81/08 .
Le aziende edili che si avvalgono del Rlst di Asle hanno l’opportunità di costruire un modello virtuoso di prevenzione e sicurezza con il coinvolgimento di tutte le figure aziendali, Rlst, Rspp, medico competente, preposti e Dirigenti, che consente di fruire di agevolazioni, riduzioni contributive e finanziamenti previsti Inail ISI e FIPIT.

IN EDILIZIA CARICHI DI LAVORO OLTRE LA MEDIA: + 68% PER IL MANOVALE

Gli esiti della ricerca documentano per molte delle attività analizzate il superamento della soglia di accettabilità. In particolare il superamento è del 44% per l’attività di tracciatura, del 57% per la demolizione e del 68% per la mansione di manovale. Ascolta l’intervista all’equipe medica accedendo all’area dedicata.

IN EDILIZIA SOLO UNA MALATTIA PROFESSIONALE SU 15 VIENE DENUNCIATA

La letteratura internazionale evidenzia come le malattie professionali sono frequentemente sottostimate. Ciò è tanto più vero per l’edilizia. Il dato è confermato da uno studio ricerca promosso dal CPT di Bergamo e realizzato dalla Unità Operativa di Medicina del Lavoro (UOOML) dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti” di Bergamo, che da 7 anni conduce anche uno studio longitudinale su un campione di lavoratori di più di 70 imprese iscritte alla cassa edile. Lo studio eseguito dall’equipe guidata dal Dott. Giovanni Mosconi è stato effettuato su un campione di 1320 lavoratori edili applicando il protocollo sanitario (Gold Standard) stabilito dalla SIMLII (Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale) in specifiche Linee Guida (vol. 22). In sintesi risulta che nel 2009 su un campione di circa 1320 lavoratori i casi denunciati di malattie professionali sono 47, pari al 3,56%, mentre il dato lombardo atteso (secondo le statistiche Inail) era di 0,11% (448 casi segnalati) e il dato nazionale era dello 0,24% (4882 segnalazioni).
Da ciò si deduce che la UOOML di Bergamo segnala casi di malattie professionali in edilizia con una frequenza di circa 15 volte superiore rispetto al dato nazionale e di 32 volte superiore a quello regionale. Per ogni caso segnalato di malattia professionale in Lombardia corrispondono, dunque, 31 casi non segnalati.
Il grado di sottostima è evidente. Infatti se le segnalazioni all’Inail fossero, in provincia di Bergamo che ha circa 60.000 occupati nel settore, identiche a quelle del campione in studio i casi denunciati in Provincia sarebbero 2114.E’ chiaro che il dato è una estrapolazione e andrebbe quindi verificato, ma se fossero anche solo la metà i casi attesi il numero delle mancate denunce è molto elevato pur essendo la provincia di Bergamo quella che segnala più casi.
Confermano il dato ottenuto le stime degli igienisti inglesi dell’ Health and Safety Excutive (Statistics HSE Books 2006), che indicano nel 3,86% – contro il 3,56 ottenuto nel campione di Bergamo – la percentuale di nuovi casi anno di malattie professionali denunciate negli edili d’oltre manica che contano un numero di occupati sovrapponibile a quelli italiani.
Nel nostro Paese esiste un’ evidente mancanza di segnalazioni, che pesa ancora di più se si considera che le stime internazionali riferiscono di un rapporto fino a 1 a 20 di morti per infortunio contro i morti per malattie professionali: per ogni morte da infortunio se ne registrano 20 dovute a malattia professionale.
Inoltre, il citato studio della UOOLM di Bergamo mette in evidenza che la percentuale di malattie professionali tra i lavoratori con più di 40 anni è del 22,2%, ovvero di 1 lavoratore su 5, anche in questo caso il dato risulta totalmente sovrapponibile alle stime europee (Gold Standard).

RUOLO DELL’RLST NEL PROTOCOLLO DI SORVEGLIANZA SANITARIA

Intervista a Giovanni Mosconi Direttore dell’Unità Operativa Ospedaliera Medicina del Lavoro (UOOML) dell’Azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti” di Bergamo.
A suo parere l’Rlst può collaborare con il Medico del lavoro? Per la legge l’Rlst è un interlocutore del medico del lavoro: tra di loro ci deve essere uno scambio di informazioni reciproche. Anche nell’ambito dell’attività di sorveglianza sanitaria è auspicabile una collaborazione proficua fra le due figure.
In che modo, ci può fare un esempio? L’Rlst che più frequentemente del medico visita i luoghi di lavoro può facilmente verificare se le limitazioni espresse dal medico competente nei giudizi di idoneità per un lavoratore vengano effettivamente rispettate.
L’Rlst può controllare se si fa prevenzione?Il rappresentante per la sicurezza dei lavoratori non deve solo avere una grande attenzione ai problemi relativi alla sicurezza in cantiere ma anche ai rischi per la salute cioè di quelli che sono causa di malattie professionali. Le malattie professionali infatti “uccidono” più degli infortuni.

1-4 DICEMBRE: RLST A ROMA CON I MEDICI DEL LAVORO

A Roma, dal 1 al 4 dicembre, gli Rlst di Asle saranno presenti al 73° Congresso nazionale della Società Italiana Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale (SIMLII). Con uno stand dedicato l’Associazione per la Sicurezza dei Lavoratori dell’Ediliza di Milano, Lodi, Monza e Brianza promuove le sue iniziative.
In particolare sarà distribuito il dvd “La fatica in edilizia” con l’intervista all’equipe medica guidata dal Dott. Giovanni Mosconi dell’Unità Operativa di Medicina del Lavoro degli Ospedali Riuniti di Bergamo con la sintesi dei risultati della ricerca finanziata da Asle sul dispendio energetico nel lavoro edile. Interessanti i risultati.

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