Cadute dall’alto, per l’Inail è al 21% l’incidenza sul totale degli infortuni

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Cadute dall’alto, per l’Inail è al 21% l’incidenza sul totale degli infortuni

Febbraio 25, 2016
Luisa Rota
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Nel decennio 2005 – 2014 l’andamento infortunistico mortale per cadute dall’alto ha fatto registrare una diminuzione significativa passando dal 33 – 31% al 20 – 21%. A dirlo è Giuseppe Semeraro dell’ufficio Consulenza Tecnica per l’Edilizia (CTE) dell’Inail intervistato a ottobre 2014 dal quotidiano online www.puntosicuro.it. Il CTE dell’Inail ha analizzato circa 100 sentenze di Cassazione degli ultimi 10 anni che riguardavano fatti afferenti i cantieri. Da questa ricerca emerge che mentre a livello infortunistico la caduta dall’alto incide per il 21%, i fatti che arrivano in Cassazione e riguardano la caduta dall’alto incidono per la metà dei casi trattati. Inoltre nonostante nel decennio in questione sia stata rilevata una riduzione degli infortuni mortali, nei cantieri si continua a registrare qualcosa come una cinquantina di morti. L’indagine Inail ha voluto anche identificare le maggiori cause di infortunio da caduta dall’alto ed è stato rilevato che del 50% dei casi d’infortunio arrivati in Cassazione emerge quanto segue

per caduta da ponteggio fisso: 31%

per assenza di protezione nelle aperture o protezioni inadeguate nelle aperture dei solai e aperture dei muri: 19%

per problemi sulle coperture in tema di lucernari fragili: 19%

per cadute da ponti mobili: 21%, di cui il 12% da trabattelli o ponti su ruote e il 2% da ponti su cavalletti.

La maggior parte di questi accadimenti riguardano infortuni anche mortali e spesso derivano dalla mancata applicazione di norme basilari e dalla sottovalutazione del rischio da parte dei lavoratori.

La maggior parte degli infortuni da caduta dall’alto riguarda i lavori di manutenzione, dove l’abitudinarietà spesso contribuisce a far diminuire il livello di percezione del rischio. E il rischio aumenta là dove vengono effettuati più interventi e le condizioni climatiche sono più severe. Non a caso il 65% degli infortuni avvenuti su tetti e terrazze è concentrato al Nord Italia. Oggi per indagare le cause degli infortuni e le dinamiche degli accadimenti avvenuti, l’Inail dispone anche del sistema di sorveglianza Infor.MO, attivato con l’obiettivo di monitorare le cause degli infortuni per ricavarne indicazioni utili ai fini delle azioni di prevenzione da mettere in campo. A costruire la banca dati di Infor.MO contribuiscono Inail e Regioni, oltre alle Asl con le proprie specifiche rilevazioni.

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