Monthly Archives: Ottobre 2016

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Per la Settimana europea della sicurezza sul lavoro Inail Lombardia propone la rassegna “Sguardi al lavoro”

24 – 28 ottobre. Settimana europea della sicurezza sul lavoro. A Milano – Spazio Oberdan in via Vittorio Veneto, 2. In collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana

Rassegna cinematografica a Milano-Spazio Oberdan per la Settimana europea della sicurezza sul lavoro. Si intitola “Sguardi al lavoro”. La rassegna è organizzata da Inail Lombardia in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana. Le proiezioni a ingresso libero avranno luogo in Viale Vittorio Veneto, 2 a Milano. Iniziata lunedì 24 ottobre 2016 la rassegna si concluderà domani. Ancora sei le proiezioni in programma con il seguente calendario: Giovedì 27 ottobre 2016 – ore 17 Un posto sicuro per la regia di Francesco Ghiaccio, alle 19 …E poi vincemmo l’oro di Massimiliano Sbrolla, alle 21 in anteprima Il successore di Mattia Epifani. Venerdì 28 ottobre 2016 – ore 17, Due euro all’ora diretto da Andrea d’Ambrosio, alle 19 in anteprima, Borsalinio City per la regia di Enrica Viola con Robert Redford. Alle 21, ultimo film in visione  il film dal titolo Disconnect di H.-A. Rubin, a conclusione della rassegna cinematografica della Settimana europea della sicurezza 2016. Per ulteriori informazioni www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-sguardi-al-lavoro-2016.html

24 -28 ottobre 2016. Settimana europea della sicurezza sul lavoro. A Milano un convegno Inail sul caporalato e la tutela del lavoro  

Venerdì 28 ottobre a Milano presso l’Università degli Studi in via Festa del Perdono, 7 dalle 9.30, via al convegno dal titolo

“Caporalato – Intermediazione illegale di manodopera: lo sfruttamento, la tutela del lavoro, le inchieste, la riforma”

 

Organizzata da Inail Direzione Regionale Lombardia in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e patrocinata dalla Prefettura di Milano, l’iniziativa mira a promuovere la campagna europeaAmbienti di lavoro sani e sicuri per cui Inail è focal point nazionale, nell’ambito della settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.

Si intende così fornire – ha dichiarato Antonio Traficante, Direttore regionale Inail Lombardia – un’interpretazione delle interrelazioni tra legalità, emersione e sicurezza sul lavoro, nel convincimento che la diffusione del lavoro sommerso, criminalità e di altre forme di irregolarità del tessuto imprenditoriale, rappresentano oggi uno dei principali ostacoli alla crescita economico-sociale di un territorio”. Ai lavori prenderà parte la senatrice Camilla Fabbri, Presidente della Commissione di inchiesta del Senato sugli infortuni mortali. Leggi il programma

Nel 2015 l’attività di ispezione messa in campo da Inail Lombardia per la tutela della legalità ha coinvolto 4.168 imprese di cui 3.416, l’84%, caratterizzate da aspetti di irregolarità perlopiù dovuta a omissione di premio Inail accertata per 26milioni di Euro. Complessivamente sono stati regolarizzati 12.352 soggetti; 658 i lavoratori che sono stati sottratti al lavoro nero. L’azione ispettiva dell’ Inail insieme al sostegno economico alle imprese per la divulgazione della cultura della sicurezza costituisce un punto importante dell’operato dell’Istituto. Il lavoro di ispezione si inserisce nel Piano di vigilanza Inail attivato dalla direzione regionale lombarda, che coordina 60 ispettori su tutto il territorio per l’intera platea delle aziende assicurate. “Prima di intervenire – ha detto Traficante – l’azione viene coordinata e programmata in ogni minimo dettaglio sulla base di un accurato lavoro preventivo di business intelligence, attraverso la verifica incrociata dei dati di diversi archivi: Inps, Inail, Agenzia delle Entrate e Camera di Commercio. Questo per dire – ha continuato il Direttore regionale – che l’azione ispettiva Inail è mirata a quelle aziende dove si presume abbia luogo una qualche forma di irregolarità”. Ciò spiega come mai la percentuale di irregolarità riscontrata tra le aziende risulta elevata. Infatti, grazie al grosso lavoro preliminare di verifica e studio si individuano alcune griglie di rischio e si interviene esclusivamente sui casi ritenuti sospetti, ovvero quelli che evidenziano le caratteristiche presenti nelle griglie di rischio tracciate.

Formaldeide, cancerogeno del Gruppo 1. Rivedere il Documento di Valutazione dei Rischi

Il Regolamento UE n. 895/201, recante modifica all’ allegato XIV del Regolamento CE N. 1907/2006 (Regolamento Reach) precisa che la formaldeide risponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena – categoria B1 e che, a partire dal 1 gennaio 2016, tale classificazione comporta ai fini della gestione della salute e della sicurezza, l’applicabilità del D. Lgs. 81/08, Titolo IX, Capo II (Protezione da agenti cancerogeni e mutageni).

La formaldeide è causa di tumori naso-faringei e di una forma di leucemia. Il materiale si può trovare in molti prodotti per l’edilizia. Si citano, in particolare, il compensato di legno massiccio utilizzato per pannelli e accessori, le tavole di legno compensato usate per rivestimenti, armadi, ripiani e pavimentazione in legno laminato. Formaldeide è presente nei pannelli fonoassorbenti dei controsoffitti, nelle pareti divisorie degli uffici open space e si trova anche in alcune resine e collanti.

Nel caso di utilizzo di formaldeide in ambito aziendale risulta dunque necessario revisionare il Documento di Valutazione dei Rischi sulla base degli “obblighi del datore di lavoro” di cui agli articoli 235 e seguenti del Testo Unico sulla sicurezza (D. Lgs 81/08). Lo scopo è quello di “evitare o ridurre” l’utilizzo dell’agente cancerogeno (articolo 235 comma 1).
Va da sé che anche la sorveglianza sanitaria debba essere adeguata e aggiornata alle prescrizioni dell’articolo 242.

Sorveglianza sanitaria e microimprese. I dati di Asle

Il Progetto Asle “La giornata della salute in edilizia” per le microimprese” ha evidenziato il problema della tutela sanitaria dei lavoratori in edilizia nelle piccole imprese, le cosiddette microimprese con meno di 10 dipendenti. Del campione di lavoratori (181) visitato dai medici inviati da Asle direttamente in cantiere il 55% è formato da lavoratori stranieri che hanno riferito di non possedere il tesserino di attestazione della vaccinazione contro il tetano: profilassi fondamentale contro le infezioni. Per ovviare alla mancanza Asle ha provveduto immediatamente a informare i medici di base dei lavoratori. Ma quand’anche qualche lavoratore avesse smarrito il tesserino dell’antitetanica, certamente il dato rilevato fa riflettere, perchè il 100% degli stranieri visitati ha dichiarato di non averlo mai posseduto. Tutto ciò mette in evidenza con forza quanto nel settore edile il fenomeno della frammentazione delle imprese sia negativo per la tutela della salute dei lavoratori. Tra le imprese piccole con pochi dipendenti, quelle che prevalentemente lavorano in sub appalto, diventa evidentemente difficile organizzare un protocollo efficiente e sistematico di sorveglianza sanitaria, pure previsto dalla legge. Il fatto che 99 lavoratori stranieri su 99 non siano stati in grado di dimostrare di essere vaccinati contro il tetano significa che essi, pur lavorando in aziende regolari, non sono mai stati sottoposti al minimo controllo sanitario. Questa è la situazione verificata da Asle sul territorio di competenza compreso tra le province lombarde di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Si tratta evidentemente di un dato parziale circoscritto a un campione ristretto, che tuttavia rischia di rappresentare la normalità in un segmento del settore edile, quello delle microimprese, che negli ultimi anni è andato sempre più crescendo.

Formaldeide, rischio cancerogeno in edilizia. Che fare in caso di ristrutturazione

Formaldeide, rischio cancerogeno diffuso anche in edilizia. Scopri cosa fare in caso di ristrutturazione edile

In edilizia la formaldeide si può trovare in molti prodotti. Si citano, in particolare, il compensato di legno massiccio utilizzato per pannelli e accessori, le tavole di legno compensato usate per i rivestimenti, gli armadi, i ripiani e le pavimentazione in legno laminato. Formaldeide è presente anche nei pannelli fonoassorbenti dei controsoffitti, nelle pareti divisorie degli uffici open space e si trova in alcune resine e collanti. Inoltre la formaldeide si può sviluppare a seguito della degradazione dei materiali da costruzione. Si tratta di una sostanza cancerogena che può provocare tumori naso-faringei e una forma di leucemia. Normalmente la si trova allo stato gassoso, è incolore e dall’odore penetrante. Risulta solubile nell’acqua e viene catalogata come composto organico volatile (COV). Per questa sua caratteristica i prodotti che la contengono la rilasciano con molta facilità nell’aria circostante e diventa facile inalarla.

 

Ecco cosa fare in caso di ristrutturazione edilizia

Di seguito alcuni consigli pratici per affrontare il tema della formaldeide in edilizia nel caso di interventi di ristrutturazione e recupero edilizio. Anzitutto occorre fare attenzione ad alcuni prodotti in legno

Evitare l’uso di prodotti di legno contenenti resine urea-formaldeide (UF), quali:

  • compensato di legno massiccio utilizzato per pannelli, accessori e altri prodotti
  • tavole di legno compensato usate per rivestimenti, armadi, ripiani, pavimentazione in legno laminato;
  • tavole di legno a fibra di media densità (MDF) usato per ripiani, accessori, porte, pavimentazione in legno laminato.
  • armadi e pavimentazioni in laminato in quanto, se nuovi, contengono elevate quantità di formaldeide.

L’attuale norma europea distingue i pannelli di legno in tre diverse classi: E1, E2, E3 identificando con E1 la categoria a minore emissione. Pertanto un tecnico e il consumatore devono, ove non fosse fornita, richiedere la certificazione del pannello o mobile acquistato e preferire solo quelli della categoria E1 (bassa concentrazione di formaldeide) indicata nell’etichettatura.
 

Niente resine

Sostituire i vecchi materiali con quelli privi di resine come il legno massello, cartongesso, acciaio inossidabile, mattoncini forati, piastrelle e altri materiali di muratura.
 

Isolanti a bassa emissione di formaldeide

Favorire materiali d’isolamento che non emettano o siano a bassa emissione di formaldeide, quali i pressati di legno contenenti resine fenolo-formaldeide (PF) o resine metilen-diisocianati (MDI). Gli isolanti migliori sono quelli naturali, igroscopici e traspiranti. Evitare tinteggiature e vernici acriliche.
 

Verniciare e aerare

Aerare bene i locali durante e dopo l’applicazione di vernici, rivestimenti liquidi e carta da parati, anche utilizzando dei ventilatori. In caso di presenza di concentrazioni di formaldeide, rivolgersi ad un tecnico competente per la rilevazione come gli Esperti in Edificio Salubre presenti in ogni zona d’Italia.
 

Sistemi di ventilazione

In caso di nuove costruzioni oppure in occasione di una ristrutturazione rilevante è bene valutare l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata. Serve per risparmiare energia e contenere l’inquinamento indoor.
Parte delle informazioni pubblicate sono tratte dal seguente link: http://www.ediltecnico.it/36941/formaldeide-cancerogena-come-intervenire-in-edilizia/
 
 

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