Formaldeide, rischio cancerogeno in edilizia. Che fare in caso di ristrutturazione

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Formaldeide, rischio cancerogeno in edilizia. Che fare in caso di ristrutturazione

Ottobre 6, 2016
Luisa Rota

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Formaldeide, rischio cancerogeno diffuso anche in edilizia. Scopri cosa fare in caso di ristrutturazione edile

In edilizia la formaldeide si può trovare in molti prodotti. Si citano, in particolare, il compensato di legno massiccio utilizzato per pannelli e accessori, le tavole di legno compensato usate per i rivestimenti, gli armadi, i ripiani e le pavimentazione in legno laminato. Formaldeide è presente anche nei pannelli fonoassorbenti dei controsoffitti, nelle pareti divisorie degli uffici open space e si trova in alcune resine e collanti. Inoltre la formaldeide si può sviluppare a seguito della degradazione dei materiali da costruzione. Si tratta di una sostanza cancerogena che può provocare tumori naso-faringei e una forma di leucemia. Normalmente la si trova allo stato gassoso, è incolore e dall’odore penetrante. Risulta solubile nell’acqua e viene catalogata come composto organico volatile (COV). Per questa sua caratteristica i prodotti che la contengono la rilasciano con molta facilità nell’aria circostante e diventa facile inalarla.

 

Ecco cosa fare in caso di ristrutturazione edilizia

Di seguito alcuni consigli pratici per affrontare il tema della formaldeide in edilizia nel caso di interventi di ristrutturazione e recupero edilizio. Anzitutto occorre fare attenzione ad alcuni prodotti in legno

Evitare l’uso di prodotti di legno contenenti resine urea-formaldeide (UF), quali:

  • compensato di legno massiccio utilizzato per pannelli, accessori e altri prodotti
  • tavole di legno compensato usate per rivestimenti, armadi, ripiani, pavimentazione in legno laminato;
  • tavole di legno a fibra di media densità (MDF) usato per ripiani, accessori, porte, pavimentazione in legno laminato.
  • armadi e pavimentazioni in laminato in quanto, se nuovi, contengono elevate quantità di formaldeide.

L’attuale norma europea distingue i pannelli di legno in tre diverse classi: E1, E2, E3 identificando con E1 la categoria a minore emissione. Pertanto un tecnico e il consumatore devono, ove non fosse fornita, richiedere la certificazione del pannello o mobile acquistato e preferire solo quelli della categoria E1 (bassa concentrazione di formaldeide) indicata nell’etichettatura.
 

Niente resine

Sostituire i vecchi materiali con quelli privi di resine come il legno massello, cartongesso, acciaio inossidabile, mattoncini forati, piastrelle e altri materiali di muratura.
 

Isolanti a bassa emissione di formaldeide

Favorire materiali d’isolamento che non emettano o siano a bassa emissione di formaldeide, quali i pressati di legno contenenti resine fenolo-formaldeide (PF) o resine metilen-diisocianati (MDI). Gli isolanti migliori sono quelli naturali, igroscopici e traspiranti. Evitare tinteggiature e vernici acriliche.
 

Verniciare e aerare

Aerare bene i locali durante e dopo l’applicazione di vernici, rivestimenti liquidi e carta da parati, anche utilizzando dei ventilatori. In caso di presenza di concentrazioni di formaldeide, rivolgersi ad un tecnico competente per la rilevazione come gli Esperti in Edificio Salubre presenti in ogni zona d’Italia.
 

Sistemi di ventilazione

In caso di nuove costruzioni oppure in occasione di una ristrutturazione rilevante è bene valutare l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata. Serve per risparmiare energia e contenere l’inquinamento indoor.
Parte delle informazioni pubblicate sono tratte dal seguente link: http://www.ediltecnico.it/36941/formaldeide-cancerogena-come-intervenire-in-edilizia/
 
 

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