Testionial 1

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Testionial 1

Luglio 4, 2007
Luisa Rota
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Questo signore, anche oggi, raggiungerà il posto di lavoro: il cantiere edile.
Ci troviamo di fronte a un: LAVORATORE.

Il nostro amico fa un lavoro importante: costruisce.
Costruisce le case, le nostre case, ma anche le scuole, le fabbriche, gli ospedali, insomma le strutture della società in cui viviamo.
E’ un lavoro difficile e faticoso. Ma purtroppo è anche un lavoro molto rischioso, dove se non si fa attenzione non si osservano le regole, si rischia di rimanere invalidi o addirittura di morire.

Anche se molti, troppi, non se ne rendono conto, il nostro amico, entrando in cantiere ogni giorno va incontro ad una serie di rischi gravissimi.
Le “disgrazie” dei cantieri sono un problema di dimensioni tali che i governi di tutta Europa da tempo hanno deciso di combatterlo seriamente con una serie di azioni che coinvolgono tutti coloro che in qualche modo hanno a che fare con la costruzione, dal proprietario, al progettista, all’impresa, fino al lavoratore.
Ma il lavoratore è quello che rischia di più, e quindi da una parte bisogna garantirgli tutte le misura di sicurezza possibili, ma dall’altra occorre che anche lui faccia la sua parte.
La legge 626 del 1994 obbliga chi lavora a partecipare attivamente affinché le norme per la sicurezza vengano messe in atto seriamente perché queste norme sono destinate proprio a lui, alla salvaguardia della sua persona.

La legge prevede che, prima di tutto, il lavoratore che entra in cantiere abbia una formazione adeguata in materia di sicurezza, sappia cioè quali sono i rischi a cui va incontro e come prevenirli.

La formazione deve avvenire in orario di lavoro e non deve costare nulla al lavoratore. Periodicamente, poi, la formazione del lavoratore deve essere ripetuta perché anche i rischi si evolvono e ne compaiono sempre di nuovi.

E’ per questo motivo che la formazione è indispensabile quando si viene assunti per la prima volta; ma anche quando ci si trova a cambiare mansione, e quindi non conosciamo i rischi del nostro nuovo posto di lavoro, quando in cantiere vengono introdotte nuove attrezzature, macchinari e sostanze pericolose.
Quando entriamo in cantiere dobbiamo essere informati; ci devono aver detto quali sono i rischi per la salute e la sicurezza presenti nell’impresa dove lavoriamo e quali misure di protezione e prevenzione ci sono.
Dobbiamo essere informati sui rischi specifici dell’attività che svolgiamo, essere a conoscere dei pericoli che si corrono utilizzando sostanze pericolose e su che cosa prevedono le normative contrattuali a questo proposito.

E poi c’è la visita medica che deve riconoscere se siamo in grado di svolgere la nostra mansione senza rischi per la salute.
Entrando in cantiere dobbiamo sapere chi sono il Medico Competente e il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, RSPP, ed i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, RLS, o RLST.
Dobbiamo sapere che cosa fare in caso di incendio, in caso di evacuazione e per interventi di primo soccorso e i nomi dei lavoratori addetti alle emergenze e al primo soccorso.
A questo proposito bisogna sempre ricordare che se un lavoratore si trova di fronte a un pericolo grave e immediato e non potendo contattare il proprio superiore abbandona il proprio posto di lavoro, non è perseguibile. Insomma non viene ritenuto responsabile, e questo vale anche nel caso che, in circostanze del genere, decida di agire di sua iniziativa.
Questo molto importante, come anche il fatto che un lavoratore si può rifiutare di compiere un lavoro in una situazione pericolosa.

Quindi possiamo dire che esistono le condizioni perché il lavoratore possa pretendere di lavorare in sicurezza; lo dice la legge, non solo il buon senso.
Ma la legge, e ancora una volta il buon senso, dicono che i lavoratori, per parte loro, devono seguire le istruzioni date dal datore di lavoro per evitare gli infortuni.
Che vuole dire che quando si lavora con macchinari e gli utensili, occorre usare le protezioni e i dispositivi di sicurezza di cui devono essere dotati.

Quando si ha a che fare con sostanze e preparati pericolosi, bisogna utilizzare i dispositivi di protezione e fare tanta, ma tanta attenzione.
Se poi qualche cosa non va, se una protezione manca o è difettosa, o se ci si accorge di una situazione di pericolo, bisogna segnalarlo subito al datore di lavoro; perché voi che ve ne siete accorti in tempo potete in questo modo salvare un vostro collega che non era al corrente del pericolo.
Altrettanto pericolosi per gli altri, e quindi da non fare assolutamente, sono le modifiche o la rimozione dei dispositivi di sicurezza, di segnalazione e di controllo; togliere una protezione in una postazione di lavoro, equivale a provocare l’infortunio di chi, arriva in quella postazione senza controllarla, convinto che sia protetta come lui l’aveva lasciata.
In cantiere per il bene vostro e di chi lavora con voi dovete sempre agire con attenzione, pensando a quello che fate e facendo solo quello che vi viene richiesto.
Non intervenite mai di vostra iniziativa o in situazioni che non sono di vostra competenza: fate solo quello che sapete fare.
Ma non basta, occorre anche una stretta collaborazione fra tutti coloro che in cantiere ci lavorano.
Ecco perché i lavoratori devono segnalare i problemi ai loro Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza che a loro volta devono impegnarsi con il datore di lavoro per risolverli.

La nostra Associazione per la Sicurezza dei Lavoratori in Edilizia, ASLE è nata da un accordo fra organizzazioni sindacali ed associazioni imprenditoriali.
Interveniamo sui luoghi di lavoro per individuare e segnalare irregolarità e malfunzionamenti relativi alla sicurezza.

Invitiamo le imprese e i lavoratori a prendere le misure necessarie ad eliminare i rischi rilevati.
Ci preoccupiamo di salvaguardare l’igiene sui luoghi di lavoro e la salute stessa dei lavoratori.

Collaboriamo con le imprese, con il Comitato Paritetico Territoriale e, nei casi più gravi, con le A.S.L. delle province di Milano e Lodi.
Insomma, siamo lavoratori edili come voi, conosciamo bene il cantiere ed i suoi problemi.
Mettiamo la nostra esperienza al servizio della prevenzione degli infortuni: in caso di dubbio contattateci al numero verde o consultate il nostro sito.
Piuttosto che rischiare inutilmente, fai una telefonata. E’ gratis!

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