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Prevenire le malattie muscoloscheletriche nel cantiere edile

MILANO, 26 ottobre 2021. In occasione della Settimana europea per la sicurezza e salute sul lavoro Asle-Rlst propone un seminario su come prevenire le malattie muscoloscheletriche da sovraccarico biomeccanico nel cantiere edile. Sarà dedicato alla percezione del rischio da movimentazione manuale dei carichi tra i lavoratori. E’ questo il contributo di Asle-Rlst per la cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro nell’ambito della Campagna Eu-Osha 2020-2022 “Alleggeriamo il carico!”.

Si svolgerà martedì 26 ottobre 2021 a partire dalle 9.00 presso la palazzina Esem-Cpt in via I. Newton, 3. Il seminario è rivolto alle parti sociali: organizzazioni sindacali di categoria, Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Assimpredil Ance e agli enti del settore edile milanese.

Ai temi della prevenzione e alla salute sicurezza sul lavoro Asle-Rlst, partner nazionale della campagna Eu-Osha Ambienti di lavoro sani e sicuri 2020-2022 “Alleggeriamo il carico!” dedica uno speciale momento di riflessione. L’incontro del 26 ottobre 2021 si colloca all’interno della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, 25-29 ottobre 2021.

Come prevenire le malattie muscoloscheletriche da sovraccarico biomeccanico è il focus del seminario. Saranno illustrate le risposte al questionario da 10 domande, che è stato proposto dagli Rlst di Asle a oltre 200 lavoratori dei cantieri edili in relazione a come fare per prevenire le malattie muscoloscheletriche nel cantiere edile.

Si cercherà di capire come nel comprensorio di Milano, Lodi, Monza e Brianza è percepito il rischio da parte delle maestranze e di come le stesse ne siano consapevoli, per mettere in campo azioni efficaci, di prevenzione e di sensibilizzazione ai lavoratori.

L’intento è quello di per offrire un’ opportunità di riflessione agli operatori e agli enti del settore, e anche stimolare nuovi spunti per ulteriori attività di sensibilizzazione da attivare da parte degli Rlst di Asle, che da sempre promuovono la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro in edilizia.

Nei mesi tra giugno a settembre 2021, infatti, gli Rlst di Asle hanno visitato più di 30 imprese del territorio e incontrato più di 200 lavoratori. Con l’esito di questo lavoro Asle-Rlst parteciperà al Premio Buone Pratiche promosso da Inail Focal Point Italia nell’ambito della Campagna Eu-Osha 2020-2022 “Alleggeriamo il carico!”.

Leggi qui il programma del seminario

La minigiuida sulla movimentazione manuale dei carichi diventa internazionale. Inviata da Fast ai paesi che partecipano a Enterprise Europe Network, la rete internazionale di supporto alle imprese

E’ on line la pubblicazione Risk from manual handling of loads, miniguida Rischio da movimentazione manuale dei carichi tradotta in inglese grazie all’accordo di collaborazione siglato da ASLE-RLST con la Federazione delle Associazioni Tecniche di Milano (FAST), nell’ambito della Campagna europea 2016-2017 Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età di cui Asle è partner nazionale attraverso Inail Focal Point Italia.
FAST– si legge nel testo dell’accordo – in quanto partner della rete Enterprise Europe Network  (EEN) e EEN OSH Ambassador per l’Italia, condivide con ASLE-RLST  l’interesse per le tematiche di salute e sicurezza sul lavoro”.
L’11 gennaio 2018 la pubblicazione Risk from manual handling of loads realizzata da ASLE con il patrocinio di ATS Milano Città Metropolitana è stata inviata da FAST a tutti gli Osha ambassadors della rete Europe Enterprise Network, che provvederanno a diffonderla alle imprese locali interessate al tema.
Complessivamente gli stati che partecipano al network internazionale EEN che fa riferimento alla Commissione Europea sono 67, di cui solo 28 europei. Enterprise Europe Network aiuta le aziende a innovare e crescere su scala internazionale. È la più grande rete di supporto del mondo per le piccole e medie imprese (PMI) con ambizioni internazionali.
La rete è attiva in oltre 60 paesi in tutto il mondo. Riunisce 3.000 esperti provenienti da oltre 600 organizzazioni membri, tutti rinomati per la loro eccellenza nel supporto alle imprese.

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Malattie professionali in aumento. Il 64% riguarda il sistema osteomuscolare legato alla movimentazione manuale dei carichi

Roma, 5 luglio 2017. Presentata a Palazzo Montecitorio la relazione annuale Inail.
Il presidente Massimo De Felice ha illustrato l’andamento del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali. I dati 2016 confermano l’andamento crescente nella serie storica delle denunce di malattie professionali che sono state circa 60mila (circa 1.300 in più rispetto al 2015), con un incremento pari a circa il 30% rispetto al 2012. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, il 4% è ancora “in istruttoria”.

Il 64% delle denunce è per malattie del sistema osteomuscolare legate alla movimentazione manuale dei carichi.

Riguardo gli infortuni mortali, delle 1.104 denunce (erano 1.286 nel 2015, 1.364 nel 2012) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 618 di cui 332, pari al 54%, “fuori dall’azienda”. Anche se i casi ancora “in istruttoria” fossero tutti riconosciuti “sul lavoro” si avrebbe una diminuzione del 12,7% rispetto al 2015 e di circa il 25% rispetto al 2012.
Complessivamente le denunce di infortunio registrate nel 2016 sono state poco meno di 642mila. Il dato non registra uno scostamento significativo rispetto al 2015 (+0,66%), mentre – se riferito al 2012 – la flessione è di circa il 14%. Gli infortuni riconosciuti “sul lavoro” sono poco più di 419mila, di cui circa il 19% “fuori dell’azienda”, cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”. Ciò significa che sul luogo di lavoro sono migliorate le azioni di prevenzione messe in campo dal datore di lavoro.

Fonte INAIL

 

 

Regione Lombardia. Varata il 15 novembre 2016 la Linea guida regionale sulla stima e gestione del rischio da esposizione da formaldeide

La Regione Lombardia approva il Decreto “Linea guida regionale sulla stima e gestione del rischio da esposizione da formaldeide: razionalizzazione del problema e proposta formativa”.

Varato il 15 novembre 2016 il documento è correlato al “Piano regionale 2014 – 2018 per la tutela della salute sicurezza nei luoghi di lavoro”. A disposizione soprattutto di datori di lavoro e medici competenti protagonisti, in prima battuta, nell’elaborazione della valutazione dei rischi in azienda.

E’ noto che la formaldeide, classificata dall’ International Agency for Research on Cancer (Iarch) “Cancerogeno di categoria B1”, si trova normalmente allo stato gassoso, è incolore, dall’odore penetrante ed è presente anche in prodotti per l’ edilizia.

Le linee guida approvate sono ritenute dalla Regione un “valido riferimento per una efficace valutazione prima, e gestione poi, del rischio connesso all’esposizione dei lavoratori a formaldeide attraverso la definizione di valori guida e la programmazione razionale del monitoraggio ambientale”.

Per il datore di lavoro è “previsto l’obbligo di istituire e aggiornare il registro degli esposti e curarne la tenuta per il tramite del Medico Competente solo in presenza di un rischio per la salute evidenziato; a cura di quest’ultimo è l’adeguamento del protocollo di sorveglianza sanitaria”.

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L’azione di prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro si fa dialogando, in collaborazione con tutte le figure della sicurezza

Un approfondimento sull’importante tema della tutela della salute in edilizia e della corretta gestione dei rischi per prevenire l’insorgere di possibili malattie professionali.

Il seminario si è svolto stamattina presso la sede di Assimpredil in via S. Maurilio, 21 a Milano. Titolo: La tutela della salute in edilizia e le malattie professionali: momento di confronto. Presentati da Alfonso Cioffi dell’Ufficio Sicurezza sul Lavoro di Assimpredil sono intervenuti Enzandrea Prandi e Gabriella Zanoni di ATS – Città Metropolitana di Milano, Franco Frangi ATS Brianza, Silvia Podestà e Lorenzo Polo dell’Inail di Milano.
Una platea variegata formata prevalentemente da datori di lavoro, dirigenti, Rspp, preposti, tecnici della prevenzione, Rls e Rlst. Filo conduttore di tutti gli interventi il ruolo del medico competente nel suo rapporto con il datore di lavoro, nella sorveglianza sanitaria e nella valutazione dei rischi. Figura centrale non solo per le visite ai lavoratori ma anche per l’apporto richiestogli in fase di predisposizione del documento di valutazione dei rischi (Dvr), considerando la sua particolare competenza riguardo le tematiche igienico sanitarie di rischio nei luoghi di lavoro. Un medico competente che viene coinvolto dal datore di lavoro sulle azioni di prevenzione e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e bene conosce l’ambiente di lavoro. “E’ innegabile – ha spiegato Cioffi – che Il Testo unico sulla sicurezza D.Lgs 81/08 pone la salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro al centro. L’obiettivo, dunque, è quello di riportare l’attenzione su questi temi per riflettere anche sugli elementi più legati alla prevenzione e alla salute dei lavoratori”. 

L’incremento delle malattie professionali registrato negli ultimi anni porta infatti a considerare in modo più attento gli aspetti di cultura della prevenzione rispetto a quelli della sicurezza tout court, per inquadrare tutti gli interventi messi in atto in una visione collaborativa e di confronto tra tutti i soggetti che con il datore di lavoro sono coinvolti nel processo di prevenzione, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Oggi, per contrastare l’aumento dei costi di gestione di infortuni e malattie professionali è necessario imparare a gestire in modo virtuoso il sistema di prevenzione e sicurezza partendo anzitutto da una compilazione corretta e dettagliata del Documento di valutazione dei rischi (Dvr), del Piano operativo di sicurezza (Pos) e del Piano di sicurezza e coordinamento (Psc).

Prandi ha illustrato la relazione sull’attività di vigilanza del gruppo di lavoro “Igiene del lavoro e sorveglianza sanitaria in edilizia” della ex Asl di Milano. Emerge l’importanza di predisporre la documentazione richiesta (Dvr, Pos e Psc) in modo preciso e non generico, in quanto essi devono rilevare i pericoli e identificare con precisione i rischi previsti nelle varie fasi di lavoro, prevedendo accorgimenti e modalità organizzative per lo svolgimento delle mansioni con l’obiettivo di  limitare al massimo il rischio per il lavoratore. Zanoni ha parlato dell’attivita tecnico sanitaria nei cantieri di lunga durata mettendo in evidenza l’importanza di indagare e ricostruire le dinamiche degli episodi in cui fortunatamente l’incidente non è accaduto, i così detti infortuni mancati, con un accento anche sulle responsabilità dei lavoratori soprattutto quando da parte del datore di lavoro sono stati rispettati tutti gli obblighi di informazione e formazione, di fornitura di attrezzature e dispositivi di protezione individuale. Frangi ha illustrato l’esperienza dell’ATS Brianza che lavora prevalentemente attraverso la predisposizione dei Piani mirati di prevenzione e dove l’attività di assistenza e quella di vigilanza demandata dal legislatore all’Agenzia di tutela della Salute si coniugano. Gli interventi di Podesta e Polo dell’Inail hanno messo in luce la nuova missione dell’Inail focalizzata sulla promozione della cultura della prevenzione e del benessere organizzativo nei luoghi di lavoro, con la promozione degli stili di vita tra lavoratori e cittadini. Illustrato l’andamento nell’ultimo quinquennio di infortuni, in diminuzione, e delle malattie professionali, in aumento, dovuto al fatto che sempre più le denunce di malattia professionale provengono da diverse fonti: non solo dal medico competente, ma anche dai medici di base, dagli ospedalieri e dal personale sanitario delle Uooml, l’Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro.

Più tutela per i lavoratori delle costruzioni. La Commissione europea propone l’inserimento del limite di soglia all’esposizione della silice cristallina respirabile a 0.1mg/mc

Un passo avanti per la salute e sicurezza dei lavoratori europei. Il 13 maggio scorso la Commissione Europea ha pubblicato il testo proposto per la revisione della Direttiva 2004/37/CE sulla protezione da agenti cancerogeni nei luoghi di lavoro. La Commissione propone di rivedere i valori limite di esposizione per 13 agenti chimici e di ridurre i valori limite di esposizione professionale a sostanze cancerogene. L’aggiornamento più importante coinvolge direttamente il settore delle costruzioni e fa rientrare nell’elenco di sostanze, preparati e processi cancerogeni, l’esposizione a polveri di silice libera cristallina con un valore limite pari a 0.1 mg/mc. Come è risaputo le polveri di silice libera cristallina sono contenute negli inerti, nei cementi, si libera nei processi di produzione di mattoni, ceramiche, pietre, e questa nuova indicazione comporterà un sostanziale aggiornamento delle procedure di valutazione dell’esposizione, delle misure di prevenzione e non ultimo della compilazione del registro degli esposti. “Grazie a uno specifico accordo sottoscritto dalle parti sociali – si legge nel comunicato stampa della Commissione europea – alcune imprese tengono adeguatamente sotto controllo la concentrazione nell’aria di questa sostanza chimica, che resta tuttavia una delle principali cause della silicosi (malattia polmonare) e del tumore polmonare professionale. La proposta della Commissione intende tutelare i lavoratori in tutta l’UE, compresi quelli del settore delle costruzioni nel quale è occupato quasi il 70% di tutti i lavoratori esposti alla silice cristallina respirabile”. La proposta di modifica della Commissione stima di salvare centomila vite umane nei posti di lavoro nei prossimi 50 anni. La definizione del testo di legge dovrà ora passare al vaglio del Parlamento e del Consiglio europei a cui seguirà la trasposizione negli ordinamenti nazionali con un tempo previsto in due anni. “La proposta – continua il comunicato –  si fonda su dati scientifici e giunge al termine di un ampio dibattito che ha coinvolto ricercatori, datori di lavoro, lavoratori, rappresentanti degli Stati membri e ispettori del lavoro. L’introduzione di questi valori limite determinerà un minor numero di casi di tumori professionali”.

http://ec.europa.eu/italy/news/2016/20160513_protezione_rafforzata_sostanze_cancerogene_it.htm

http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-1656_it.htm

 


RISCHIO DA ESPOSIZIONE AI RAGGI SOLARI E LE MALATTIE DELLA PELLE

Un pericolo insidioso, sottovalutato e nascosto. Si tratta dell’esposizione ai raggi solari – in particolare gli ultravioletti – durante l’attività lavorativa, più frequente nei mesi estivi e, tuttavia, non assente in ambiente chiuso quando ci si espone alle radiazioni ottiche artificiali (art. 214 D.Lgs 81/08). Un rischio difficile da valutare in ambito lavorativo perché le radiazioni solari non sono generalmente percepite come pericolose e perché presenti sia in ambito lavorativo quando si lavora all’aperto come nel caso degli operai edili, agricoltori, cavatori , marittimi ecc… sia durante il tempo libero, nella vita privata quando si praticano attività sportive e ricreative all’aria aperta o si fa uso delle lampade abbronzanti. Lo studio condotto da ISPO (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica di Firenze) sulla casistica del Registro Tumori Toscano relativa ai tumori della pelle non melanoma ha dimostrato la complessità nella valutazione dell’incidenza professionale sulle malattie della pelle causate dall’esposizione alle radiazioni solari. In particolare dei 733 lavoratori intervistati il 27% ha dichiarato di aver effettuato lavori all’aperto, il 46% dei soggetti dichiara di avere avuto scottature, mentre una percentuale del 38% dice di fare attività ricreativa all’aperto e il 15% ha fatto uso di lampade abbronzanti. In ogni caso i lavoratori outdoor ricevono 3 volte la dose di radiazioni UV dei lavoratori indoor.
I dati sono stati presentati a Firenze il 18 aprile 2012 nell’ambito del Seminario dal titolo “Piano mirato regionale sul rischio di radiazione ultravioletta solare nei lavoratori outdoor” e dimostrano la complessità di definire l’esposizione alle radiazioni solari per il singolo lavoratore e di confrontare i livelli di esposizione per analoghe categorie professionali. Dunque, si tratta di un rischio subdolo, decisamente difficile da quantificare per quanto riguarda la sua incidenza in termini di malattia professionale. Tanto più che le radiazioni solari in quanto tali non sono trattate come rischio specifico nemmeno nel D.Lgs 81/08, che contempla le radiazioni UV A,B,C solo nell’ambito delle radiazioni artificiali al già citato art. 214, e per le quali si prevede una precisa procedura nell’individuazione e trattazione del rischio, da inserire nel Documento di valutazione dei rischi e nel protocollo di Sorveglianza sanitaria. Tuttavia, siccome le radiazioni solari si compongono per il 6% da raggi UV, classificati dallo IARC* come agenti cancerogeni, è facile supporre che l’esposizione alle radiazioni solari per un prolungato lasso di tempo a causa lavorativa, come capita anche agli operai edili nei cantieri all’aperto, sia nociva per la salute delle persone soprattutto se questo rischio è associato o si sovrappone contemporaneamente ad altri fattori di rischio e insiste sullo stesso soggetto. Pensiamo ad esempio a un operaio edile impegnato d’estate in un cantiere stradale: la persona si trova contemporaneamente esposta al rischio radiazione solare UV e al rischio da esposizione a IPA.

LE MALATTIE DELLA PELLE
E’ certo che in ottemperanza all’art. 28 del D.Lgs 81/08 che tratta la valutazione del rischio, “la valutazione deve riguardare tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori”, rischi che in quanto tali devono essere inseriti nel protocollo di Sorveglianza sanitaria e correttamente monitorati dal medico competente, che relativamente alle radiazioni UV deve procedere a particolari verifiche anche in base al contesto clinico e di anamnesi del soggetto (pelle e occhi chiari, scottature, presenza di nevi, familiarità. E’ dimostrato che l’incidenza dei tumori della pelle è in aumento a livello mondiale e in particolare che l’esposizione cumulativa a radiazione UV è determinata sia da motivi occupazionali che ricreativi. Studi condotti in varie parti del mondo hanno osservato un’associazione significativa tra tumori della pelle e lavori all’aperto. Infine si rileva che l’aumento dell’incidenza del tumore della pelle (non melanoma tosi) ha un forte impatto sulla spesa sanitaria anche in termini di assenza dal lavoro per malattia.
Le malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità sono la cheratosi attinica, dovuta ad agenti fisici e i tumori: melanoma cutaneo e epiteliomi cutanei (non melanoma).

* IARC: International Agency for Research on Cancer. L’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro che identifica i fattori ambientali che incidono sul rischio cancro. Nell’ambito delle monografie IARC i raggi ultravioletti sono considerati fattori cancerogeni
classificati tra i 108 agenti del Gruppo 1. Gli studi IARC sono utilizzati dalle agenzie nazionali per la salute come supporto scientifico alle loro azioni per prevenire le esposizioni ai potenziali cancerogeni.

MODELLI ORGANIZZATIVI PER LA TUTELA DELLA SALUTE IN EDILIZIA: RUOLO DELLA BILATERALITA’

E’ il titolo del seminario internazionale di studi che si terrà giovedì 27 ottobre 2011 a Bergamo presso l’Auditorium del Seminario Arcivescovile “Giovanni XIII” in via dell’Arena, 11.
La giornata di studio patrocinata da Ministero del Lavoro e Politiche sociali, Regione Lombardia e Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome è promossa dal Comitato Paritetico Territoriale (Cpt) e dal Cpta di Bergamo con la società Tsl servizi e vanta il paternariato di Regione Lombardia Asl Bergamo insieme con: Comitato nazionale Comitati paritetici territoriali (Cncpt), Coordinamento patronati della provincia di Bergamo, CTP Roma, Edilcassa Basilicata, Fondazione Irccs “Cà Granda” di Milano, Inail, Società Italiana Mdicina del Lavoro e Igiene Industriale (SIMLII), Snop di Bari, Ambiente e Sicurezza, quindicinale del gruppo ilsole24ore, Bongiorno Antinfortunistica.
Il seminario sarà l’occasione per verificare lo stato dell’arte e le criticità nella tutela della salute dei lavoratori edili presentati attraverso contributi nazionali e internazionali delle società scientifiche, degli enti Istituzionali, dei ricercatori, dei patronati, degli enti bilateriali, e integrati con i risultati delle recenti scoperte scientifiche in campo ergonomico ed epidemiologico.
Il seminario valido per i crediti ECM è rivolto, in particolare, a medici, infermieri, tecnici della prevenzione e assistenti sanitari, prevede tre sessioni di studio con una tavola rotonda pomeridiana. “I rischi professioanli ne settore edile – si legge nella presentazione all’evento – sono rimasti a lungo, e per troppo tempo, focalizzati solo sull’aspetto infortunistico. In anni recenti, l’implementazione della sorveglianza sanitaria, anche ad opera degli Enti bilaterali, la ricerca, l’iniziativa degli Enti di vigilanza, dell’Inail, dell’Inps, e dei Patronati ha fatto emergere un quadro epidemiologico di elevata incidenza di malattie professionali nel settore, in particolare di malattie dell’apparato muscolo-schelettrico, comportanti disabilità di diverso grado, anche importanti“.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito internet www.saluteinedilizia.it.

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