DIGITA 112. E’ ATTIVO IL NUMERO UNICO PER LE EMERGENZE

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DIGITA 112. E’ ATTIVO IL NUMERO UNICO PER LE EMERGENZE

Febbraio 14, 2014
Luisa Rota

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Milano e Lombardia, finalmente anche da noi un solo numero per ogni emergenza: digitare 112 come il più famoso 911 dei film americani. Da oggi, dunque, tutte le chiamate di emergenza confluiscono al centralino del 112. I vecchi 112 Carabinieri, 113 Polizia di stato, 115 Vigili del Fuoco, 118 Soccorso Sanitario rimangono attivi e il sistema fa confluire automaticamente tutte le chiamate al nuovo 112. Migliorano così la tempestività dei soccorsi necessari e l’identificazione e localizzazione della chiamata che consentono, in pochi secondi, di individuare la posizione delle chiamate e di smistare le telefonate verso le centrali operative di competenza. Il servizio è già operativo a Milano (città e provincia) e nella Lombardia settentrionale ( Varese, Lecco, Como, Bergamo, Monza e Brianza, Brescia, Sondrio e Lodi), mentre sarà ultimato entro la primavera nelle rimanenti province.
Il progetto è partito il 21 giugno 2010 a Varese, è stato esteso il 23 luglio 2012 alla provincia di Como e l’1 ottobre 2012 alle province di Monza e Brianza e Lecco. E’ finanziato da Regione Lombardia e Ministero dell’Interno che hanno sottoscritto un protocollo d’intesa a marzo 2011.
La Lombardia ha identificato l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) come soggetto attuatore del sistema. In regione sono previsti tre centrali Operative (Call Center Laici) con sede a Milano, a Brescia (per le aree di Brescia, Pavia, Cremona, Mantova, Sondrio e Lodi) e a Varese (per le aree di Varese, Lecco, Como, Bergamo e Monza e Brianza). La ripartizione dei Call Center Laici è basata sui distretti telefonici presenti in Regione Lombardia.
Nel resto dell’Italia il servizio è più sporadico. Si consiglia di verificarne l’operatività direttamente in loco.
L’introduzione in tutti gli Stati Membri del 112 come “Numero Unico Europeo di emergenza” è prevista fin dal 1991 con la Decisione 91/396/CEE del Consiglio delle Comunità Europee. Con la pubblicazione del New Regulatory Framework nel 2002, la Commissione Europea ha ribadito tale obbligo. Ulteriori raccomandazioni e specificazioni hanno poi meglio chiarito – in termini di peculiarità tecniche di accesso al servizio, di funzionamento e di modalità di informazione ai cittadini – le caratteristiche attese per l’erogazione del servizio di risposta alle chiamate di emergenza.
L’intero pacchetto normativo è stato recepito dall’Italia nell’Agosto del 2003 attraverso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo n. 259/2003, il Codice delle Comunicazioni Elettroniche.
Il modello tecnico/organizzativo di risposta delle chiamate recentemente indicato dalla Commissione Europea quale meglio aderente alle specificazioni emergenti dalla documentazione tecnico-normativa comunitaria è quello del così detto Public Safety Answering Point di Primo livello (PSAP I). Tale modello, che prevede la raccolta di tutte le chiamate di emergenza presso un unico punto di contatto, è partito a Varese a seguito della decisione della Regione Lombardia, di concerto con il Ministero dell’Interno, di avviarne una sperimentazione. Nel 2011 a seguito al protocollo firmato tra il Ministero degli Interni e Regione Lombardia è stata decisa l’estensione del “modello Varese” a tutto il territorio regionale.

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