Aumentano i casi di infortuni mortali in edilizia rispetto al 2014

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Aumentano i casi di infortuni mortali in edilizia rispetto al 2014

Marzo 9, 2016
Luisa Rota

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Dopo un decennio positivo in cui il numero degli infortuni mortali sul lavoro ha continuato a scendere, il 2015 si pone decisamente in controtendenza con un aumento dei casi. Il settore delle costruzioni è il più colpito e registra il numero più alto di vittime: 69 morti, il 15% del totale degli infortuni mortali del settore industria.  A dirlo è l’Osservatorio Vega Engineering di Mestre (VE) che ha analizzato i dati Inail al 31 dicembre 2015. Complessivamente è emerso che per la prima vota dal 2006 le morti sul lavoro in Italia sono in aumento. In particolare, nei primi otto mesi del 2015 le persone coinvolte sono state 752, 100 in più rispetto alle 652 vittime dello stesso periodo nel 2014.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio Vega l’incidenza dei casi di morte sul lavoro colpisce maggiormente il Centro Italia con il 31,3%, a seguire il Sud con il 24,5%, il Nord-ovest con il 23,8% e il Nord–est con il 12%. Le isole fanno registrare un’incidenza dell’8,4%.

Nel comprensorio Asle per le provincie di Milano, Lodi, Monza e Brianza i casi di morte sul lavoro risultano così classificati: provincia di Lodi 8 morti su 96.945 occupati (dati ISTAT 2013) che con un indice di incidenza dell’82,5 si colloca al 10° posto nella graduatoria delle province d’Italia in base all’indice di incidenza per milione; provincia di Milano, 35 morti su 1.415.422 occupati, con il 24,7 è all’88° posto; infine la provincia di Monza e Brianza con 6 morti su 389.375 occupati pari al 15,4 è al 101° posto nella graduatoria delle provincie italiane per indice di incidenza.

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