45 lavoratori su 100 si sentono discriminati per il fattore “età”. Come sapere tutto su salute e sicurezza di una forza lavoro europea che invecchia? Da oggi basta un click

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45 lavoratori su 100 si sentono discriminati per il fattore “età”. Come sapere tutto su salute e sicurezza di una forza lavoro europea che invecchia? Da oggi basta un click

Febbraio 16, 2017
Luisa Rota

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Sono on line i risultati del progetto “Lavoro più sicuro e più sano ad ogni età” commissionato dal Parlamento europeo all’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha). Con dati aggiornati all’ anno 2015

Il progetto analizza le tendenze e le sfide demografiche nonché le attuali strategie e politiche per affrontare l’invecchiamento sul posto di lavoro in condizioni di salute e sicurezza.

I risultati forniscono informazioni in merito allo sviluppo di politiche in questo campo e sono ora disponibili on-line, facilmente accessibili attraverso uno strumento di visualizzazione interattivo facile da usare. Obiettivi: studiare il livello di sicurezza e le condizioni di salute dei lavoratori meno giovani e individuare le modalità per garantire la sostenibilità del lavoro.

Si scopre così che il 45% dei lavoratori europei ritiene di essere discriminato sul posto di lavoro per motivi legati all’età e sopra i 55 anni la discriminazione è molto diffusa.

Nell’ambito della ricerca, per facilitare l’analisi di tutti i paesi Ue, sono stati individuati tre gruppi. L’Italia appartiene al gruppo 2 insieme a Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera. Si tratta di un’aggregazione grande che presenta caratteristiche molto diverse da paese a paese, soprattutto in termini di sviluppo demografico e dal punto di vista della situazione economica. Il gruppo, infatti, include paesi come l’Irlanda con una delle popolazioni più giovani in Europa e l’Italia, uno degli stati più anziani. Alcuni di questi paesi hanno avuto una popolazione relativamente giovane fino a poco tempo fa ma si troveranno ad affrontare un rapido invecchiamento nei decenni a venire.

Se infatti il nostro paese si attesta alla media di 44,7 anni nel 2014 con previsione di arrivare a un invecchiamento medio della popolazione lavorativa di 48,7 anni entro il 2060, per lo stesso periodo il Portogallo presenta una variazione di invecchiamento maggiore che si posiziona tra i 43,1 e 53,1 anni nella previsione per il 2060.

La maggior parte dei paesi appartenenti a questo gruppo ha sofferto della crisi economica che ha causato disoccupazione elevata, in particolare fra i gruppi di età più giovani. Qui, però, le politiche sono state concentrate soprattutto su come aumentare i tassi di occupazione dei lavoratori più anziani.

Condotto tra il 2013 e il 2015 il progetto europeo “Lavoro più sicuro e più sano ad ogni età” è alla base della campagna di sensibilizzazione attualmente in corso dal titolo “Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età” iniziata ad aprile 2016 che si concluderà il 26 aprile 2017 alla Valletta (Malta) con la cerimonia di premiazione del “Premio buone pratiche”,  dedicato alle buone pratiche sull’invecchiamento attivo messe in atto nei luoghi di lavoro.

Per conoscere tutti i dati del progetto:

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