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Sistema di sollevamento tubazioni

Il sistema di sollevamento tubazioni consente di sollevare tubi di vario diametro senza l’assistenza di un addetto all’imbracatura.
Il carico/scarico tubazioni dal camion diventa un’operazione più sicura, non necessitando della presenza di un uomo costretto a fare l’equilibrista in cima alla pila di tubi posta sul cassone del camion o sul pianale del rimorchio.

Tradizionalmente, dourante tali operazioni l’uomo che ha il compito di legare i tubi, oltre a fare l’equilibrista, deve anche saper controbilanciare i movimenti del mezzo di trasporto dovuti alla flessione delle balestre (sia in alleggerimento che in appesantimento) e gli eventuali scossoni procurati da non rari colpi di benna dell’escavatore contro il cassone del camion stesso.

Gancio con catena di sicurezza

Con tale sistema la tubazione movimentata non ha più la possibilità di cadere in presenza di forti oscillazioni per movimentare manufatti.
La presa più sicura rispetto ai sistemi artigianali tradizionali (cavi a strozzo o ferri passanti nei fori appositamente fatti sul manufatto in cantiere, che oltretutto indeboliscono la struttura dello stesso.)

Ponteggio

Questo ponteggio evita l’uso dei sistemi anticaduta (imbracature di sicurezza) da parte del personale addetto al suo montaggio/smontaggio.
Le protezione del piano superiore vengono installate dall’operatore stando sul piano sottostante (che logicamente è già stato messo in sicurezza).

Come raggiungerci

Associazione per la Sicurezza dei Lavoratori dell’Edilizia (ASLE)
Via Newton 3
20148 Milano

tel. 02/48712452
fax 02/40094791
NUMERO VERDE 800.626.494

Testionial 2

Questo signore sta per concretizzare il sogno di una vita: la casa.
Ci roviamo quindi di fronte a un COMMITTENTE.

Così è definita in edilizia la persona per la quale viene realizzata un’opera. Il committente oltre ai problemi economici, burocratici e amministrativi, ha anche, per legge, una serie di responsabilità per la sicurezza di chi lavorerà alla sua casa. Questo vale sia che si tratti di costruire un nuovo edificio sia che se ne ristrutturi uno esistente.

La Legge 494 del 1996 obbliga il committente a garantire le misure generali di tutela della sicurezza, cioè a valutare e ridurre al minimo i rischi presenti nel suo cantiere. Il committente può delegare queste competenze a un responsabile dei lavori: questa delega può essere totale o parziale, ma sempre comunque per iscritto.

Se il committente delega in toto le le competenze vuole dire che delega anche e soprattutto la capacità di spesa: insomma, garantisce che il Responsabile dei Lavori possa spendere in autonomia per provvedere a tutto ciò che ritiene necessario per garantire la sicurezza del cantiere.

Per gran parte delle attività edili il committente, o il Responsabile dei Lavori, deve nominare il Coordinatore alla Sicurezza in fase di Progettazione, che stende il Piano di SicurezzA e Coordinamento (PSC), ed il Fascicolo Tecnico dell’opera. Nel PSC sono individuati i rischi del futuro cantiere e le relative soluzioni. Il Fascicolo Tecnico contiene le indicazioni per effettuare in sicurezza la manutenzione dell’opera. Prima dell’inizio dei lavori il committente deve nominare un coordinatore alla sicurezza in fase esecutiva. Egli garantirà in cantiere l’applicazione ed il rispetto di tutte le misure di prevenzione.

Se ci sono inadempienze da parte delle imprese o dei lavoratori autonomi, il coordinatore lo deve segnalare immediatamente al committente, che dovrà prendere i provvedimenti necessari, non esclusa la risoluzione del contratto. E’ possibile che questi due incarichi di coordinamento vengano ricoperti dalla stessa persona, purché ne abbia i requisiti previsti dalla legge, e non sia titlare dell’impresa che esegue i lavori. Nella scelta dell’impresa il committente non poù considerare il solo aspetto economico; deve verificare l’idoneità, in relazione ai lavori da eseguire, sotto il profilo tecnico-professionale (dipendenti regolari, specializzazione e formazione, dotazione macchine ed attrezzature, referenze…). Perché riguardo alla sicurezza il committente rimane comunque in parte responsabile, per interesse effettivo ed economico.

Dell’impresa il committente è tenuto a controllare l’iscrizione alla Camera di Commercio e la regolarità delle posizioni INPS, INAIL e Cassa Edile.

Quando l’impresa fa la sua offerta deve tener conto anche dei contenuti del PSC oltre alla descrizione lavori e gli elaborati di progetto. Nel PSC deve essere evidenziato quanto incidono iu costi per la sicurezza sul prezzo. Questi costi non possono essere sottoposti a ribasso.

Troppo spesso il committente è ignaro delle responsabilità che gli competono per legge, in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Nei cantieri edili italiani, piccoli o grandi che siano, c’è un infortunio ogni tre minuti. Ecco perché la sicurezza di chi lavora alla vostra casa è un problema di civiltà, e non di burocrazia. Non pensiate anche voi che tanto queste “grane” capitano solo agli altri, magari solo meno furbi! Che siate alle prese con una nuova costruzione o a interventi di ristrutturazione, informatevi bene sui vostri diritti e sui vostri doveri presso le ASL di zona, le Direzioni provinciali del Lavoro e le Associazioni Professionali.

La nostra Associazione per la Sicurezza dei Lavoratori in Edilizia, ASLE è nata da un accordo fra organizzazioni sindacali ed associazioni imprenditoriali. Interveniamo sui luoghi di lavoro per individuare e segnalare irregolarità e malfunzionamenti relativi alla sicurezza. Invitiamo le imprese e i lavoratori a prendere le misure necessarie ad eliminare i rischi rilevati. Ci preoccupiamo di salvaguardare l’igiene sui luoghi di lavoro e la salute stessa dei lavoratori. Collaboriamo con le imprese, il Comitato Paritetico Territoriale e, nei casi più gravi, con le A.S.L. delle province di Milano e Lodi per individuare le misure di prevenzione e di protezione per ridurre i rischi.

Insomma, mettiamo la nostra esperienza al servizio della prevenzione degli infortuni: in caso di dubbio contattateci al numero verde che trovate in queste pagine.

Testionial 1

Questo signore, anche oggi, raggiungerà il posto di lavoro: il cantiere edile.
Ci troviamo di fronte a un: LAVORATORE.

Il nostro amico fa un lavoro importante: costruisce.
Costruisce le case, le nostre case, ma anche le scuole, le fabbriche, gli ospedali, insomma le strutture della società in cui viviamo.
E’ un lavoro difficile e faticoso. Ma purtroppo è anche un lavoro molto rischioso, dove se non si fa attenzione non si osservano le regole, si rischia di rimanere invalidi o addirittura di morire.

Anche se molti, troppi, non se ne rendono conto, il nostro amico, entrando in cantiere ogni giorno va incontro ad una serie di rischi gravissimi.
Le “disgrazie” dei cantieri sono un problema di dimensioni tali che i governi di tutta Europa da tempo hanno deciso di combatterlo seriamente con una serie di azioni che coinvolgono tutti coloro che in qualche modo hanno a che fare con la costruzione, dal proprietario, al progettista, all’impresa, fino al lavoratore.
Ma il lavoratore è quello che rischia di più, e quindi da una parte bisogna garantirgli tutte le misura di sicurezza possibili, ma dall’altra occorre che anche lui faccia la sua parte.
La legge 626 del 1994 obbliga chi lavora a partecipare attivamente affinché le norme per la sicurezza vengano messe in atto seriamente perché queste norme sono destinate proprio a lui, alla salvaguardia della sua persona.

La legge prevede che, prima di tutto, il lavoratore che entra in cantiere abbia una formazione adeguata in materia di sicurezza, sappia cioè quali sono i rischi a cui va incontro e come prevenirli.

La formazione deve avvenire in orario di lavoro e non deve costare nulla al lavoratore. Periodicamente, poi, la formazione del lavoratore deve essere ripetuta perché anche i rischi si evolvono e ne compaiono sempre di nuovi.

E’ per questo motivo che la formazione è indispensabile quando si viene assunti per la prima volta; ma anche quando ci si trova a cambiare mansione, e quindi non conosciamo i rischi del nostro nuovo posto di lavoro, quando in cantiere vengono introdotte nuove attrezzature, macchinari e sostanze pericolose.
Quando entriamo in cantiere dobbiamo essere informati; ci devono aver detto quali sono i rischi per la salute e la sicurezza presenti nell’impresa dove lavoriamo e quali misure di protezione e prevenzione ci sono.
Dobbiamo essere informati sui rischi specifici dell’attività che svolgiamo, essere a conoscere dei pericoli che si corrono utilizzando sostanze pericolose e su che cosa prevedono le normative contrattuali a questo proposito.

E poi c’è la visita medica che deve riconoscere se siamo in grado di svolgere la nostra mansione senza rischi per la salute.
Entrando in cantiere dobbiamo sapere chi sono il Medico Competente e il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, RSPP, ed i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, RLS, o RLST.
Dobbiamo sapere che cosa fare in caso di incendio, in caso di evacuazione e per interventi di primo soccorso e i nomi dei lavoratori addetti alle emergenze e al primo soccorso.
A questo proposito bisogna sempre ricordare che se un lavoratore si trova di fronte a un pericolo grave e immediato e non potendo contattare il proprio superiore abbandona il proprio posto di lavoro, non è perseguibile. Insomma non viene ritenuto responsabile, e questo vale anche nel caso che, in circostanze del genere, decida di agire di sua iniziativa.
Questo molto importante, come anche il fatto che un lavoratore si può rifiutare di compiere un lavoro in una situazione pericolosa.

Quindi possiamo dire che esistono le condizioni perché il lavoratore possa pretendere di lavorare in sicurezza; lo dice la legge, non solo il buon senso.
Ma la legge, e ancora una volta il buon senso, dicono che i lavoratori, per parte loro, devono seguire le istruzioni date dal datore di lavoro per evitare gli infortuni.
Che vuole dire che quando si lavora con macchinari e gli utensili, occorre usare le protezioni e i dispositivi di sicurezza di cui devono essere dotati.

Quando si ha a che fare con sostanze e preparati pericolosi, bisogna utilizzare i dispositivi di protezione e fare tanta, ma tanta attenzione.
Se poi qualche cosa non va, se una protezione manca o è difettosa, o se ci si accorge di una situazione di pericolo, bisogna segnalarlo subito al datore di lavoro; perché voi che ve ne siete accorti in tempo potete in questo modo salvare un vostro collega che non era al corrente del pericolo.
Altrettanto pericolosi per gli altri, e quindi da non fare assolutamente, sono le modifiche o la rimozione dei dispositivi di sicurezza, di segnalazione e di controllo; togliere una protezione in una postazione di lavoro, equivale a provocare l’infortunio di chi, arriva in quella postazione senza controllarla, convinto che sia protetta come lui l’aveva lasciata.
In cantiere per il bene vostro e di chi lavora con voi dovete sempre agire con attenzione, pensando a quello che fate e facendo solo quello che vi viene richiesto.
Non intervenite mai di vostra iniziativa o in situazioni che non sono di vostra competenza: fate solo quello che sapete fare.
Ma non basta, occorre anche una stretta collaborazione fra tutti coloro che in cantiere ci lavorano.
Ecco perché i lavoratori devono segnalare i problemi ai loro Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza che a loro volta devono impegnarsi con il datore di lavoro per risolverli.

La nostra Associazione per la Sicurezza dei Lavoratori in Edilizia, ASLE è nata da un accordo fra organizzazioni sindacali ed associazioni imprenditoriali.
Interveniamo sui luoghi di lavoro per individuare e segnalare irregolarità e malfunzionamenti relativi alla sicurezza.

Invitiamo le imprese e i lavoratori a prendere le misure necessarie ad eliminare i rischi rilevati.
Ci preoccupiamo di salvaguardare l’igiene sui luoghi di lavoro e la salute stessa dei lavoratori.

Collaboriamo con le imprese, con il Comitato Paritetico Territoriale e, nei casi più gravi, con le A.S.L. delle province di Milano e Lodi.
Insomma, siamo lavoratori edili come voi, conosciamo bene il cantiere ed i suoi problemi.
Mettiamo la nostra esperienza al servizio della prevenzione degli infortuni: in caso di dubbio contattateci al numero verde o consultate il nostro sito.
Piuttosto che rischiare inutilmente, fai una telefonata. E’ gratis!

Profilo

L’ Associazione per la Sicurezza dei Lavoratori dell’Edilizia (ASLE – RLST) è una libera associazione senza scopo di lucro che si propone di favorire e rafforzare la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori edili nei cantieri e sui luoghi di lavoro.
La competenza territoriale dell’associazione si estende nei 249 Comuni delle province di Milano e di Lodi.
Nel perseguimento dei suoi scopi l’ASLE agisce mediante la creazione di un sistema di sicurezza stabile e strutturato sui luoghi di lavoro al fine di assicurare una migliore informativa sulle disposizioni di legge in materia di sicurezza e di fornire agli addetti ed alle imprese del settore edile certezze operative e punti di riferimento efficaci, per garantire la piena applicazione della normativa vigente in materia di sicurezza.

Missione

Nel modello di produzione del settore edile il lavoratore occupa un ruolo centrale.
La persona diventa, dunque, il punto di riferimento per quanto attiene il sistema di sicurezza sul luogo di lavoro.
Il lavoratore è al medesimo tempo il destinatario e il soggetto di prevenzione attiva per la sicurezza attraverso l’attività che sui luoghi di lavoro svolgono i lavoratori eletti Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Nelle realtà lavorative più piccole, le imprese con meno di 15 dipendenti, dove i lavoratori non eleggono gli RLS interni a ricoprire il ruolo di vigilanza pere la sicurezza dei lavoratori interviene il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLST), dipendente ASLE.
La missione dell’ASLE è quella di vigilare affinché siano garantite le condizioni di sicurezza in tutti gli ambienti di lavoro del settore edile.

Storia

L’Associazione per la Sicurezza dei Lavoratori dell’Edilizia (ASLE) nasce nella seconda metà del 1998 sulla base della disposizione contenuta nel CCNL firmato nel 1995, all’indomani dell’accordo collettivo siglato tra Organizzazioni sindacali (Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea Cgil) e la rappresentanza sindacale delle imprese edili Assimpredil.
La clausola contrattuale d’istituzione trova il suo fondamento nella L. 626/94.
Dal maggio del 2002 l’ASLE fa parte del “Comitato per la Sicurezza” del Comune di Milano, che verifica l’applicazione delle norme di sicurezza nei cantieri.

Struttura

L’ Associazione per la Sicurezza dei Lavoratori dell’Edilizia di Milano e Lodi ha una struttura composta da sei RLST e un Coordinatore.
L’Associazione riceve un contributo della Cassa Edile – l’Ente paritetico di settore – ed è gestita da un Consiglio di Amministrazione al quale partecipano i tre membri delle organizzazioni sindacali di categoria e un rappresentante dell’associazione degli imprenditori.

Al Consiglio d’Amministrazione partecipano…
Mario Ielapi (Fillea Cgil)
Claudio Della Vedova  (Filca-Cisl)
Cosma Gatto (Feneal-Uil)
Giampaolo Fantin (Assimpredil)
Dott. Stefano Morri (Sindaco)

Presidente pro tempore è Mario Ielapi.
La struttura operativa dell’associazione è formata da 9 RLST e da un coordinatore.

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