Tag Archives: rischio chimico

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Agenti chimici pericolosi, l’opuscolo Inail pensato per lavoratori e rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori

Si intitola Agenti chimici pericolosi il nuovo opuscolo Inail, a carattere divulgativo e generale, indirizzato ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, Rls e Rlst.
La pubblicazione si propone di illustrare i pericoli e i rischi derivanti dall’utilizzo di agenti chimici alla luce delle recenti normative europee e nazionali (Regolamento europeo 1907/2006 – Reach) anche in tema di classificazione, etichettatura e imballaggio di sostanze e miscele chimiche (Regolamento europeo 1272/2008 – CLP).
Una guida che illustra i rischi, le fonti di provenienza e gli ambienti potenzialmente esposti, la valutazione e la prevenzione dei rischi. Molto interessante la seconda parte con la spiegazione dei due regolamenti europei e un approfondimento ben fatto sulle schede dati di sicurezza (Sds).

Fonte: Inail

Rischio chimico: modalità di prevenzione e tutela del lavoratore. Seminario a Milano il 9 ottobre 2018 presso il centro convegni Fast

Campagna europea “Ambienti di lavoro sani e sicuri 2018-2019”. Un seminario a Milano per conoscere il rischio chimico da vicino e sapere cosa fare per  mitigarlo. Lo organizza la Federazione delle Associazioni Tecniche di Milano (Fast) in qualità di partner di Enterprise Europe Network, in collaborazione con Società Chimica italiana, Associazione Ambiente lavoro, Innovhub-Stazioni Sperimentali e CNA Lombardia con il patrocinio di Inail Direzione regionale Lombardia.

L’appuntamento è fissato per martedì 9 ottobre 2018 alle ore 14 presso il centro congressi Fast, P.le Morandi, 2 a Milano.

Leggi il programma e conosci i relatori degli interventi.
Attraverso la voce delle istituzioni coinvolte e delle imprese di settore l’iniziativa intende mettere in evidenza il rischio che alcune sostanze chimiche comportano per il lavoratore, l’ambiente e il consumatore finale e le opportune strategie di prevenzione. Per minimizzare il rischio si possono adottare differenti soluzioni, da una parte è opportuno introdurre sostanze o processi meno pericolosi, dall’altra è bene utilizzare misure protettive che permettono di ridurre i contatti tra le sostanze e l’ambiente e in ogni caso limitare le probabilità di esposizione per i lavoratori coinvolti nel processo produttivo.

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Uso sicuro di sostanze chimiche sul luogo di lavoro. Via ai controlli degli ispettori, saranno coinvolti anche i datori di lavoro

In arrivo nuovi controlli sulle schede di sicurezza delle sostanze chimiche. Saranno coinvolti anche i datori di lavoro definiti utilizzatori a valle. E’ ciò che prevede il programma Reach En Force 5 (REF -5) dell’l’European Chemicals Agency (ECHA). Il 10 gennaio 2017  il comunicato ECHA/PR/17/01  ha dato il via al programma REF-5 adottato a fine 2015, per la verifica della completezza delle schede dei dati di sicurezza (Sds). Le ispezioni, condotte dalle Autorità nazionali degli Stati membri saranno in corso per tutto il 2017, per i settori delle attività lavorative che prevedono controlli sulle Sds e Sds estese (e-Sds): sia per i fabbricanti e importatori, sia per gli utilizzatori a valle, ovvero i datori di lavoro.
In Italia gli ispettori delle autorità nazionali sono l’Istituto Superiore di Sanità e le task force REACh costituite all’interno delle Aziende Sanitarie Locali (ASL). Esse collaboreranno, inoltre, con le Unità Operative territoriali di Salute e Sicurezza sul Lavoro (UOTSSL) e gli ispettori del Lavoro, per valutare se le misure appropriate suggerite nelle Sds dei fornitori vengono rispettate. Per le sostanze pericolose, infatti, i fornitori sono tenuti a fornire maggiori informazioni nelle schede di dati di sicurezza  e sulle etichette.

Il datore di lavoro deve utilizzare queste informazioni per porre in atto misure di gestione dei rischi al fine di garantire l’uso sicuro delle sostanze chimiche sul luogo di lavoro.

Nell’ambito del nuovo sistema istituito dal programma REF-5, uno o dei compiti del datore di lavoro (utilizzatore a valle) è quello di verificare l’adeguatezza delle proprie misure di gestione dei rischi chimici con quelle individuate nelle Sds del fornitore e comunicare all’ECHA eventuali difformità nella classificazione. Gli utilizzatori a valle quando ricevono dai propri fornitori una Sds con uno o più scenari di esposizione allegati, devono confrontare le loro condizioni operative e le loro misure di gestione del rischio con quelle riportate nello scenario e stabilire se lo scenario del fornitore copre le loro attività.

La scheda dei dati di sicurezza costituisce un importante strumento di prevenzione rivolto alle realtà dove si utilizzano o siano anche solo depositati prodotti chimici e costituisce il primario veicolo di informazioni da utilizzarsi per la valutazione del rischio chimico, al fine di adottare ulteriori interventi a salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori.

La Sds è utile anche per verificare in continuo l’adeguatezza delle misure preventive e protettive già in uso e per valutare preliminarmente il rischio legato all’introduzione del nuovo prodotto nel proprio ciclo produttivo. In diversi casi, quando a monte il fabbricante o l’importatore abbia fatto la “Valutazione della Sicurezza Chimica” la Sds deve essere integrata “estesa” (e-Sds) da un apposito allegato contenete gli “Scenari di Esposizione” inerenti le linee guida specifiche per l’utilizzo sicuro nel proprio caso.

L’obbligo riguarda anche le miscele chimiche per le quali a cura del formulatore dovrà essere redatto uno scenario espositivo derivante dalla sintesi di tutti gli scenari inerenti i componenti pericolosi.

Gli ispettori controlleranno, tra le altre cose, se le informazioni presenti estese nelle schede di sicurezza estese siano conformi e coerenti con quelle presenti nelle relazioni sulla sicurezza chimica (CSR) che i fabbricanti e importatori di sostanze predispongono nell’ambito della registrazione.
Uno degli obiettivi del Progetto REF-5 – si legge nel comunicato ECHA/PR/17/01 è quello di assicurare che i lavoratori che maneggiano sostanze pericolose, particolarmente quelli che hanno a che fare con sostanze molto a rischio, ricevano sufficienti e corrette informazioni di sicurezza. Il progetto, inoltre, ha lo scopo di verificare quanto effettivamente le schede di sicurezza estese sono trasmesse e comunicate lungo tutta la catena di distribuzione, dai produttori agli utilizzatori. Gli ispettori controlleranno inoltre se i lavoratori rispettano realmente le informazioni di sicurezza sul posto di lavoro e collaboreranno con gli ispettori del lavoro per valutare se le condizioni raccomandate per l’operatività e le misure di valutazione dei rischi sono soddisfatte”.


Rischio formaldeide. Un seminario organizzato dal Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita di Milano

Il Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita (Ccp), di Viale Gabriele D’Annunzio 15, a Milano riparte con gli incontri periodici di studio sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita. Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 28 settembre alle ore 9.00 con il seminario dal titolo Gestione del rischio chimico e cancerogeno in sanità: focus formaldeide. Il seminario è gratuito e si terrà presso il FAST di Piazzale Morandi 2 – Milano, dalle ore 9.00 alle ore 13.30. Una serie di sperimentazioni su animali e di studi di coorte e caso-controllo – si legge nella presentazione all’evento – hanno indotto lo IARC a riprendere in considerazione la relazione tra insorgenza di neoplasie ed esposizione professionale a formaldeide la cui classificazione a partire dal 1 gennaio 2016 è stata modificata da sospetta cancerogena (categoria 2) a cancerogena (categoria 1B)”. Per ulteriori informazioni http://www.lavoroeformazioneincomune.it/centro-cultura-prevenzione-luoghi-lavoro-vita/.

 

Rischio chimico, un aspetto da non sottovalutare nel lavoro edile

Nel cantiere si utilizzano sostanze chimiche che possono provocare lesioni o malattie professionali. Si pensi all’utilizzo di solventi, adesivi, oli minerali, sostanze bituminose come sono le miscele, sia quelle utilizzate da decenni oppure quelle di recente introduzione. Purtroppo si rileva che un aspetto spesso sottovalutato sul cantiere riguarda la prevenzione dall’esposizione al rischio chimico. Nella maggior parte dei casi i prodotti chimici risultano nocivi e pericolosi per la salute del lavoratore. Inoltre, l’esposizione al rischio chimico può manifestarsi non solo in presenza di agenti chimici pericolosi ma anche a seguito di specifiche lavorazioni.

Il pericolo non è solo per la salute dei lavoratori ma anche per l’ambiente, quando l’impiego e lo smaltimento dei prodotti avviene in modo non corretto. L’esposizione alle sostanze può comportare rischi anche per la sicurezza, in quanto possono verificarsi incendi, esplosioni e ustioni chimiche.

Etichetta, schede di sicurezza e dispositivi di protezione individuale (Dpi)

Riconoscere gli agenti chimici dall’etichetta e apprendere le informazioni per il loro corretto utilizzo dalle schede di sicurezza del prodotto, unitamente al corretto uso dei Dpi costituisce una buona partenza per attivare una prevenzione personale contro il rischio da esposizione alle sostanze nocive.

Le informazioni riportate sull’etichetta, infatti, rappresentano il primo strumento per conoscere la pericolosità degli agenti utilizzati. Le schede di sicurezza completano e approfondiscono le indicazioni presenti sull’etichetta fornendo, attraverso l’utilizzo di specifici pittogrammi che segnalano la qualità e il grado di pericolosità, tutte le informazioni per una corretta gestione e utilizzo dei prodotti chimici, anche con l’indicazione del giusto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

E’ fondamentale che il datore di lavoro renda disponibili le schede di sicurezza sul luogo di lavoro, che le stesse siano aggiornate e redatte nella lingua del Paese di utilizzo e che i lavoratori consultino costantemente le schede di sicurezza durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. Infine, il Piano operativo di sicurezza (Pos) deve contenere l’elenco degli agenti chimici utilizzati nel cantiere e le relative schede di sicurezza.

I dispositivi di protezione individuale per proteggersi dal rischio chimico

E’ importante controllare e pulire i Dpi dopo l’uso e riporli in luogo pulito. L’alternativa è utilizzare i Dpi monouso.

Per proteggersi dall’esposizione da rischio chimico i Dpi più utilizzati sono i seguenti: indumenti di protezione, guanti resistenti all’abrasione, occhiali di protezione e maschere per ridurre l’inalazione e il contatto degli agenti chimici con le vie respiratorie. Le maschere possono essere facciali, filtranti o antipolvere. Ci sono poi le calzature di sicurezza e le creme barriera che proteggono dal contatto con la pelle.

Fonte Inail: Opuscolo “Il rischio chimico nel settore edile”

Download il Pdf inail_rischio-chimico-in-edilizia

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