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SCADONO IL 31 MAGGIO 2013 I TERMINI DELL’AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI PER LE AZIENDE CON MENO DI 10 DIPENDENTI

Scade il 31 maggio 2013 la proroga per l’uso dell’autoceritficazione dei rischi in luogo del Documento di valutazione dei rischi per le aziende con meno di 10 dipendenti. Lo chiarisce il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la nota n. 32/2583 del 31/01/2013 che interviene sulla Legge del 24 dicembre 2012, n. 228 entrata in vigore il 1° gennaio 2013 (Legge di stabilità 2013). La nota recita: “Al fine di consentire ai datori di lavoro di effettuare la valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate (il decreto interministeriale sulle procedure standardizzate del 30 novembre 2012 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 6 dicembre 2012, n. 285) è stata prevista una ulteriore proroga inserita nella legge di stabilità 2013. L’articolo, quindi, attualmente, risulta essere il seguente: “I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano la valutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui all’art. 6, comma 8, lettera f). Fino alla scadenza del terzo mese successivo alla data di entrata in vigore del Decreto interministeriale di cui all’art. 6 comma 8, lettera f), e, comunque, non oltre non oltre il 30 giugno 2013, gli stessi datori di lavoro possono autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi. Considerato, però, che il decreto interministeriale in oggetto entra in vigore il 6 febbraio 2013 e stante la proroga “fino alla scadenza del terzo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto interministeriale”, si precisa che la possibilità per i datori di lavoro di effettuare la valutazione dei rischi con autocertificazione termina in data 31 maggio 2013.nota-322583-del-ministero-del-lavoro

LA SALUTE E LA SICUREZZA NEL LAVORO SONO MINACCIATI DAGLI INTERESSI DEI GRUPPI ECONOMICI CHE SI OPPONGONO ALLE REGOLE

Leggiamo e pubblichiamo dal sito www.diario-prevenzione.it

Mentre i lavoratori in diverse parti del mondo celebrano la Giornata internazionale della commemorazione delle lavoratrici e dei lavoratori morti o feriti sul lavoro, le organizzazioni sindacali danno l’allarme sugli effetti devastanti che potrebbero produrre le lobby delle imprese tese ad indebolire la protezione della salute e sicurezza nel lavoro.

Sharan Burrow, segretaria generale della ITUC.CSI ( Cisl internazionale – Confédération syndicale internationale) afferma : ” In un numero crescente di paesi, anche tra i più forti del mondo dal punto di vista economico i grandi gruppi e le imprese stanno sferrando un attacco per ridurre la protezione dei lavoratori contro i rischi di infortunio e malattia professionale. Se questo attacco avesse successo, il numero dei morti aumenterà e si appesantirà il bilancio dei feriti e delle malattie professionali.I sindacai denunciano le statisitche truccate e le argomentazioni fasulle avanzate da questi gruppi che si interessano di più deo loro profittti che della vita delle persone che lavorano per essi.

“Non dimenticate, ha aggiunto, gli immensi danni provocati un anno fa dalla esplosione della piattaforma Deepwater Horizon”, ha aggiunto. “Undici persone morte, una grande catastrofe ecologica e perdite economiche per miliardi di dollari, tutto questo a causa di una attitudine di assoluta negligenza riguardo alla gestioned della sicurezza, incoraggiata dall’assenza di una regolamentazioen efficace e di una supervisione della pubblica autorità. Questa catastrofe così come quella del complesso Fukushima in Giappone mostrano l’importanza vitale di avere una regolamentazione appropriata ed efficace..
A queste si aggiungono altre catastrofi i cui effetti non sono immediati, ad esempio la contaminazione da amianto ceh confermano il fatto che la non adozione di una regolamentazione oggi equivale a condannare a morte milioni d’individui nelle prossime due generazioni…. [ L’intervista a Sharan Burrow prosegue sul sito della CSI – ITUC http://www.ituc-csi.org/april-28-anti-regulation-agenda-of.html?lang=en ]

Abbiamo ripreso questa intervista di denuncia di Sharan Bullow, oggi 28 aprile 2011, per ricordare che anche in Italia e in Europa è in corso un’operazione tesa a deregolamentare le pratiche di valutazione e gestione dei rischi sul lavoro.Non più tardi di alcuni giorni fa il ministro Tremonti è tornato alla carica con lo slogan “interrompere l’oppressione fiscale sulle imprese” dopo avere affermato qualche mese fa che la ” 626 (sic) è un lusso che non ci possiamo permettere”.(2) L’obiettivo è sempre lo stesso: deregolamentare e sottrarre tutele ai lavoratori. A livello europeo sono in cantiere da tempo una serie di proposte di “semplificazione” contre “l’asphyxie réglementaire”. Le proposte del Gruppo Stoiber della Commissione UE per eliminare il DVR per le Pmi ( fino a 50 addetti) e la drastica riduzione delle azioni di vigilanza sono ancora presenti ed è forse a queste che si ispira il ministro Tremonti.(3)
Per questo occorre non abbassare la guardia.
VEDI
Tremonti: “Robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci”
http://www.puntosicuro.it/it/ps/view/tremonti-robe-come-la-626-sono-un-lusso-che-non-possiamo-permetterci–art-10146.php

Esperti della Commissione vogliono esonerare le piccole imprese dalla valutazione dei rischi
http://www.osservatorioinca.org/12-581/archivio-esperti-della-commissione-vogliono-esonerare-le-piccole-imprese-dalla-valutazione-dei-rischi.html

TESSERINO DI RICONOSCIMENTO DEI LAVORATORI IN CANTIERE

Lo scorso settembre sono state introdotte dalla Legge 136/2010 alcune modifiche in merito alle caratteristiche del tesserino di riconoscimento di cantiere. A miglior identificazione degli addetti ai lavori, oltre a quanto già previsto, fotografia e generalità del lavoratore nonché il nominativo del datore di lavoro, il tesserino deve contenere la data di assunzione ed in caso di impresa in subappalto la relativa data di autorizzazione. Per quanto concerne i lavoratori autonomi o artigiani essi hanno l’obbligo di inserire nel loro tesserino di riconoscimento il nominativo del committente inteso come il soggetto, impresa o persona fisica, con il quale hanno stipulato un contratto di lavoro. La sanzione amministrativa a carico del datore di lavoro per la mancata esposizione del tesserino va da 100 a 500 euro per lavoratore mentre quella prevista per i lavoratori va da 50 a 300 euro.

PICCOLE IMPRESE E REGISTRO DI CANTIERE

Per le imprese con meno di 10 dipendenti i datori di lavoro possono
assolvere all’obbligo di dotare i lavoratori del tesserino di riconoscimento mediante annotazione, su apposito registro di cantiere, degli estremi del personale giornalmente impiegato nei lavori.
Il Registro di cantiere di cui all’art. 36 bis, comma 4, del d.l.223/2006,
dovrà esser vidimato dalla competente D.P.L. e tenuto sul luogo di lavoro.

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