Tag Archives: informazione ai lavoratori

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Campagna europea “Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età”: Miniguida sul rischio da movimentazione manuale dei carichi

Come non ammalarsi in cantiere? Seguire i consigli contenuti nella miniguida realizzata da Asle può aiutare.
Nell’ ambito del programma di adesione alla  campagna europea Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età Asle Rlst propone la pubblicazione dal titolo Rischio da movimentazione manuale dei carichi, con il patrocinio di ATS Milano Città Metropolitana.

Una campagna di informazione ai lavoratori con le indicazioni giuste per eseguire la corretta movimentazione manuale dei carichi in condizioni ergonomiche ottimali.

L’opuscolo sarà distribuito dai Rlst di Asle ai lavoratori dei cantieri dell’area di Milano, Lodi, e Monza Brianza.

L’iniziativa si rivolge ai lavoratori edili, per aiutarli a contrastare l’invecchiamento e prevenire le malattie professionali legate all’apparato muscolo scheletrico.

La pubblicazione sarà presentata mercoledì 26 aprile 2017 a Milano dalle 9.30 alle 12 in via I. Newton, 3.

 

Cassa Edile di Mutualità e Assistenza: per i lavoratori iscritti vantaggi e opportunità

L’iscrizione alla Cassa Edile di Mutualità e Assistenza è importante. Porta numerosi vantaggi al lavoratore che può richiedere le prestazioni a lui dedicate.

Ecco come fare. Basta collegarsi al sito www.cassaedilemilano.it e tramite la funzione informatica “Richiesta prestazioni” dell’area dei Servizi on-line si può inviare la propria richiesta, in alternativa occorre compilare correttamente gli appositi moduli scaricabili dal sito. Per ogni richiesta il modulo deve essere compilato, firmato e spedito in originale, insieme ai documenti indicati in ciascuna domanda di prestazione, presso una delle sedi Cassa Edile.

L’iscrizione alla Cassa Edile garantisce al lavoratore il pagamento di ferie, gratifica natalizia e anzianità professionale edile, così come previsto dai contratti collettivi nazionali e territoriali dell’edilizia. Inoltre è prevista la possibilità di richiedere rimborsi per spese mediche, scolastiche per il lavoratore e la sua famiglia che costituiscono le prestazioni assistenziali integrative del reddito. Cassa Edile, al lavoratore iscritto, garantisce un’annuale fornitura di indumenti e calzature da lavoro, un premio di anzianità aziendale, il così detto “Premio fedeltà”, se il lavoratore è alle dipendenze della stessa impresa da almeno otto anni e l’impresa risulta iscritta in Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza per lo stesso periodo. Se il lavoratore cambia impresa o si sposta da una provincia all’altra e da una Cassa Edile all’altra sul territorio nazionale, i trattamenti economici previsti dal contratto e le prestazioni assistenziali integrative a lui dovute sono assicurati grazie agli specifici accordi stipulati tra le varie Casse Edili presenti in Italia. In caso di versamenti dovuti al lavoratore da parte dell’impresa e non effettuati, la tutela è esercitata dall’azione di recupero che gli uffici Cassa Edile mettono in atto nei confronti delle imprese inadempienti. Il pagamento al lavoratore sarà erogato successivamente, a recupero avvenuto.

Cassa Edile provvede anche alla gestione gratuita dell’accantonamento dei contributi per la pensione integrativa di categoria (Fondo Prevedi) e all’eventuale cessione del credito del quinto dello stipendio. Infine per i lavoratori iscritti a Cassa Edile è prevista la partecipazione gratuita sia a tutti i corsi di formazione alla sicurezza erogati dal Comitato Paritetico Territoriale (CPT) www.cptmilano.it, sia a quelli finalizzati alla crescita professionale erogati dall’ Ente Scuola Edile Milanese (ESEM), www.esem.it.

Il Ministero aggiorna il D.lgs 81/08. Novità per i Rls e Rlst nella verifica della documentazione di cantiere. Per le imprese nella redazione del Pos per la mera fornitura di calcestruzzo

I Rappresentanti per la Sicurezza dei Lavoratori Rlst di Asle quando nelle visite di cantiere visionano la documentazione dovranno verificare che tra gli allegati al Documento di valutazione dei rischi (Dvr) e al Piano operativo di sicurezza (Pos), relativamente alla protezione da agenti chimici ai fini della corretta informazione e formazione per i lavoratori, non manchi la scheda dei dati di sicurezza messa a disposizione dal fornitore del prodotto.

Si tratta della modifica all’art. 227 del D.Lgs 81/08 introdotta dall’edizione di giugno 2016 del documento.

Dal 10 giugno 2016, infatti, il testo di legge aggiornato è consultabile in modalità ipertestuale sul sito del Ministero del lavoro all’indirizzo www.lavoro.gov.it, sezione Temi e Priorità – Salute e Sicurezza.

Per il settore edile, tra le altre novità si segnala l’inserimento della lettera circolare Prot. 2597 del 10/02/2016 sulla redazione del Pos per la mera fornitura di calcestruzzo. Tema trattato su www.lelmettogiallo.it il 24.03.2016 nel post dal titolo Scambio di informazioni e cooperazione tra impresa appaltatrice e fornitori aiutano la prevenzione per la sicurezza dei lavoratori in cantiere.

Il nuovo aggiornamento del Testo unico recepisce in particolare il Decreto legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 in vigore dal 29/03/2016 che oltre alla novità dell’art. 227 per i Rls e Rlst di Asle riguarda anche la modifica di altre parti della normativa. Si segnalano gli artt. 20, 28, 36, 37, 50, 222, 223,227, 228, 229, 234 comma 1, 235, 236 comma 4, e gli allegati XV. XXIV, XXV sezione 3.2, XXVI sezioni 1 e 5 e XLII.

Demolizioni: quello che c’è da sapere

Le demolizioni non sono attività standardizzabili. Il momento della demolizione deve essere considerato come un processo costituito da una successione di operazioni ad ognuna delle quali corrisponde un particolare schema statico. Da alcuni anni i processi di demolizione delle opere sono stati oggetto di fasi evolutive che ne hanno investito sia la scientificità delle procedure che le tecnologie esecutive.
L’assenza di un piano preordinato di demolizione e l’affidamento delle possibili problematiche al solo intuito dell’operatore o del capocantiere ha spesso dato luogo a situazioni impreviste che avrebbero potuto essere evitate con una approfondita analisi delle caratteristiche dell’opera o delle sue parti.
La cultura tecnica corrente ha sino ad oggi ritenuto la demolizione un evento accessorio e marginale rispetto alla costruzione di un’opera, relegando le tecniche specifiche operative in un quadro artigianale senza alcuna specificità professionale. Demolizioni totali o parziali venivano condotte spesso con mezzi inadeguati e, di frequente, in dispregio di ogni norma e salvaguardia della sicurezza.
Nonostante la normativa di riferimento i processi messi in atto per le demolizioni sono estremamente liberi, affidati unicamente alla preparazione e alla sensibilità degli operatori.
E’ importante rendersi conto della grande differenza esistente tra una demolizione parziale o comunque controllata e l’abbattimento totale.
Nel primo caso è necessario non solo un maggior impegno di mano d’opera, ma anche un coinvolgimento diretto del personale all’interno della struttura da demolire: ne consegue quindi una serie di rischi per i lavoratori.
Alcuni aspetti secondari del comportamento strutturale dell’edificio, che talvolta possono rimanere latenti nella comune conoscenza di un progettista edile, possono infatti riaffiorare come veri e propri problemi, con relativi gravi rischi, nella progettazione di un intervento complesso di recupero.

Sicurezza del guardacorpo: anzitutto verifica il supporto

La verifica del supporto è importante per la sicurezza del guardacorpo. La scelta del parapetto provvisorio più adatto ad un determinato utilizzo non può prescindere dalla valutazione delle caratteristiche di resistenza della struttura di ancoraggio: questa deve essere in grado di resistere alle forze in gioco che vengono trasmesse dal parapetto stesso da parte del lavoratore in azione sul parapetto. Le Linee Guida Ispsel fanno riferimento ai materiali che costituiscono la struttura di ancoraggio relativamente a elementi in calcestruzzo prefabbricati o gettati in opera, elementi in acciaio o in legname, escludendo altri materiali quali strutture in muratura o laterocemento. Esistono però alcuni produttori di montanti a piastra fissa tassellata al supporto che consentono l’utilizzo su solai in laterocemento. Se è giusto ritenere idonea una struttura in calcestruzzo armato in buone condizioni di conservazione, sorgono alcune perplessità quando si tratta di strutture in muratura o laterocemento, soprattutto se gli edifici sono vecchi. Complessa è anche la valutazione delle strutture in legno, soggette a deformabilità e con resistenze meccaniche dovute a temperatura, umidità, specie del legname, inclinazione e fibratura.
Per garantire la sicurezza si rende necessaria la verifica della struttura di ancoraggio in tutti i casi dubbi ovvero nei casi non contemplati nel libretto di istruzioni fornito dal produttore.
Le modalità e i risultati di tale verifica costituiranno dichiarazione dello stato di conservazione e della resistenza del supporto di ancoraggio da riportare nei piani di sicurezza; in alternativa si rende necessaria una dichiarazione da parte di un tecnico abilitato che attraverso il calcolo, attesti che la struttura di ancoraggio consente al guardacorpo una adeguata protezione contro il rischio di caduta dall’alto.
FONTE: Documento predisposto da Gruppo Interregionale Edilizia e licenziato dal Comitato Interregionale nella seduta del 29 novembre 2011

La scelta del guardacorpo

Le tipologie di montanti guardacorpo si contraddistinguono per il profilo e per il tipo di ancoraggio all’edificio. I guardacorpo, infatti, possono essere ancorati ai bordi delle solette, alle falde di copertura o alle pareti, piuttosto che ad altri elementi dell’edifico.
Se da un lato questo tipo di parapetti provvisori prefabbricati si distingue per praticità e versatilità d’impiego, dall’altro il suo utilizzo per una buona fruizione in sicurezza richiede un’accurata scelta del modello in relazione alle condizioni di stabilità e resistenza della struttura alla quale il parapetto deve essere ancorato. Non esiste infatti un modello universale che va bene per ogni situazione, ma occorre saper scegliere in funzione della sicurezza e protezione per evitare il rischio di caduta dall’alto. In questo senso si raccomanda professionalità ed esperienza alla persona che deve effettuare la scelta e l’installazione dell’attrezzatura.
Per effettuare la giusta scelta un aiuto possono darlo le Linee Guida ISPSEL “Linee guida per la scelta, l’uso e la manutenzione dei sistemi collettivi di protezione dei bordi, parapetti provvisori, reti di protezione sistemi combinati” del 2006. Nel caso di fissaggio a strutture esistenti, queste saranno elementi monolitici orizzontali o inclinati, oppure elementi piani orizzontali o inclinati.
Il sistema di fissaggio dipenderà dai materiali che costituiscono la struttura di ancoraggio: elementi in cls prefabbricati o gettati in opera, elementi in acciaio o in legname. In particolare nella classificazione secondo i materiali costituenti la struttura di ancoraggio, questi vengono distinti in elementi in calcestruzzo armato che devono essere agganciati con ganascia, con piastra a perdere di tipo verticale o inclinata, universale a vite. Ci sono poi gli elementi strutturali in legno per i quali va utilizzato un tipo diverso di fissaggio: laterale o frontale.
FONTE: Documento predisposto da Gruppo Interregionale Edilizia e licenziato dal Comitato Interregionale nella seduta del 29 novembre 2011

La scelta del guardacorpo è importante, ecco alcuni consigli per non sbagliare

Le tipologie di montanti guardacorpo si contraddistinguono per il profilo e per il tipo di ancoraggio all’edificio. I guardacorpo, infatti, possono essere ancorati ai bordi delle solette, alle falde di copertura o alle pareti, piuttosto che ad altri elementi dell’edifico.
Se da un lato questo tipo di parapetti provvisori prefabbricati si distingue per praticità e versatilità d’impiego, dall’altro il suo utilizzo per una buona fruizione in sicurezza richiede un’accurata scelta del modello in relazione alle condizioni di stabilità e resistenza della struttura alla quale il parapetto deve essere ancorato. Non esiste infatti un modello universale che va bene per ogni situazione, ma occorre saper scegliere in funzione della sicurezza e protezione per evitare il rischio di caduta dall’alto. In questo senso si raccomanda professionalità ed esperienza alla persona che deve effettuare la scelta e l’installazione dell’attrezzatura.
Per effettuare la giusta scelta un aiuto possono darlo le Linee Guida ISPSEL “Linee guida per la scelta, l’uso e la manutenzione dei sistemi collettivi di protezione dei bordi, parapetti provvisori, reti di protezione sistemi combinati” del 2006. Nel caso di fissaggio a strutture esistenti, queste saranno elementi monolitici orizzontali o inclinati, oppure elementi piani orizzontali o inclinati.
Il sistema di fissaggio dipenderà dai materiali che costituiscono la struttura di ancoraggio: elementi in cls prefabbricati o gettati in opera, elementi in acciaio o in legname. In particolare nella classificazione secondo i materiali costituenti la struttura di ancoraggio, questi vengono distinti in elementi in calcestruzzo armato che devono essere agganciati con ganascia, con piastra a perdere di tipo verticale o inclinata, universale a vite. Ci sono poi gli elementi strutturali in legno per i quali va utilizzato un tipo diverso di fissaggio: laterale o frontale.
FONTE: Documento predisposto da Gruppo Interregionale Edilizia e licenziato dal Comitato Interregionale nella seduta del 29 novembre 2011

Dispositivi collettivi di protezione, parapetti provvisori

I sistemi di protezione dei bordi devono essere montati e smontati seguendo le indicazioni contenute nel libretto di istruzioni, controllando scrupolosamente la tenuta delle superfici di ancoraggio. Ogni addetto deve essere informato e formato riguardo le regole da seguire nelle fasi di installazione e rimozione del sistema di protezione prescelto.
Tuttavia, succede molto spesso che questo importante dispositivo collettivo di protezione previsto dal Testo unico 81/08 che previene il rischio di cadute dall’alto nei lavori edili a volte sia affrontato con scarsa consapevolezza rispetto alla percezione del rischio da parte dei lavoratori dell’edilizia. Basti pensare a come molte delle piccole e micro imprese visitate dagli Rlst di Asle riguardo il sistema di protezione dei bordi, ricorrano facilmente al servizio di noleggio anziché utilizzare un’attrezzatura di proprietà, per la quale il datore di lavoro è obbligato a rispettare le norme di manutenzione e trattamento come per qualsiasi altra attrezzatura da cantiere. Se da una parte il servizio di noleggio consente il taglio dei costi di acquisto dell’attrezzatura, dall’altra espone l’impresa a rischi inconsapevoli, se non adeguatamente valutati. E’ opportuno, infatti, che l’impresa metta in atto una puntuale verifica del lavoro eseguito dai montatori dell’azienda che effettua il servizio di noleggio e montaggio dell’attrezzatura. Tale azione di controllo eseguita prima che l’attrezzatura entri in uso, dovrebbe essere espletata direttamente dal datore di lavoro o dal suo preposto. Al fine di mettere in atto un efficace sistema di prevenzione e sicurezza per i lavoratori in cantiere, è altresì decisiva, da parte del datore di lavoro, l’attività di informazione del personale che dovrà utilizzare il guardacorpo, per renderlo consapevole che il suo utilizzo improprio può generare grande danno. Inoltre, nel caso dei parapetti presi a noleggio, siccome il noleggio non prevede la manutenzione dell’attrezzatura mentre è in uso, è opportuno che gli utilizzatori dei parapetti provvisori siano responsabilizzati a segnalare qualsiasi malfunzionamento dell’attrezzatura anche minimo, invitando tempestivamente chi di dovere a predisporre gli adeguarti controlli di manutenzione. Nella realtà purtroppo accade che l’utilizzo del sistema di protezione dei bordi e la scelta dei guardacorpo sia effettuata di fretta e senza leggere bene le indicazioni contenute nel manuale di istruzioni.

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