Category Archives: Salute e sicurezza dei lavoratori

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Ambienti confinati e rischio psicosociale, due seminari a Milano approfondiscono. Invitati: Rls, operatori della sicurezza e datori di lavoro

Il 24 e il 25 maggio a Milano due appuntamenti da non perdere sui rischi in ambiente di lavoro.

Mercoledì 24 maggio 2017, al Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita in viale d’Annunzio, 15 la “Casa degli Rls” organizza un seminario dal titolo Rischi psicosociali: ruolo del Rls dedicato a tutti i rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori. Saranno illustrate le linee guida europee in riferimento alla normativa italiana partendo dall’art. 2087 del Codice civile che impone all’imprenditore di “adottare le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro“. La normativa vigente, inoltre, afferma la necessità del coinvolgimento del Rls nella fase di valutazione dei rischi. L’incontro si svolgerà in mattinata, dalle 9 alle 13.00. La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria. Per registrarti clicca qui.
Il giorno dopo, giovedì 25 maggio 2017 al FAST di Piazzale Morandi, 2, dalle 9 alle 17.30 si svolgerà il seminario di confronto operativo dal titolo Ambienti confinati: un tema sempre attuale. L’approfondimento organizzato dalla Società Nazionale Operatori della Prevenzione (Snop) in collaborazione con l’associazione Ambiente e Lavoro prevede l’illustrazione di esperienze e dati, con la presentazione delle linee guida Inail sull’argomento, partendo dalla lettura della legislazione vigente e degli interpelli in essere. Sempre a partecipazione gratuita e iscrizione obbligatoria. Clicca qui.

 

 

 

Uso sicuro di sostanze chimiche sul luogo di lavoro. Via ai controlli degli ispettori, saranno coinvolti anche i datori di lavoro

In arrivo nuovi controlli sulle schede di sicurezza delle sostanze chimiche. Saranno coinvolti anche i datori di lavoro definiti utilizzatori a valle. E’ ciò che prevede il programma Reach En Force 5 (REF -5) dell’l’European Chemicals Agency (ECHA). Il 10 gennaio 2017  il comunicato ECHA/PR/17/01  ha dato il via al programma REF-5 adottato a fine 2015, per la verifica della completezza delle schede dei dati di sicurezza (Sds). Le ispezioni, condotte dalle Autorità nazionali degli Stati membri saranno in corso per tutto il 2017, per i settori delle attività lavorative che prevedono controlli sulle Sds e Sds estese (e-Sds): sia per i fabbricanti e importatori, sia per gli utilizzatori a valle, ovvero i datori di lavoro.
In Italia gli ispettori delle autorità nazionali sono l’Istituto Superiore di Sanità e le task force REACh costituite all’interno delle Aziende Sanitarie Locali (ASL). Esse collaboreranno, inoltre, con le Unità Operative territoriali di Salute e Sicurezza sul Lavoro (UOTSSL) e gli ispettori del Lavoro, per valutare se le misure appropriate suggerite nelle Sds dei fornitori vengono rispettate. Per le sostanze pericolose, infatti, i fornitori sono tenuti a fornire maggiori informazioni nelle schede di dati di sicurezza  e sulle etichette.

Il datore di lavoro deve utilizzare queste informazioni per porre in atto misure di gestione dei rischi al fine di garantire l’uso sicuro delle sostanze chimiche sul luogo di lavoro.

Nell’ambito del nuovo sistema istituito dal programma REF-5, uno o dei compiti del datore di lavoro (utilizzatore a valle) è quello di verificare l’adeguatezza delle proprie misure di gestione dei rischi chimici con quelle individuate nelle Sds del fornitore e comunicare all’ECHA eventuali difformità nella classificazione. Gli utilizzatori a valle quando ricevono dai propri fornitori una Sds con uno o più scenari di esposizione allegati, devono confrontare le loro condizioni operative e le loro misure di gestione del rischio con quelle riportate nello scenario e stabilire se lo scenario del fornitore copre le loro attività.

La scheda dei dati di sicurezza costituisce un importante strumento di prevenzione rivolto alle realtà dove si utilizzano o siano anche solo depositati prodotti chimici e costituisce il primario veicolo di informazioni da utilizzarsi per la valutazione del rischio chimico, al fine di adottare ulteriori interventi a salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori.

La Sds è utile anche per verificare in continuo l’adeguatezza delle misure preventive e protettive già in uso e per valutare preliminarmente il rischio legato all’introduzione del nuovo prodotto nel proprio ciclo produttivo. In diversi casi, quando a monte il fabbricante o l’importatore abbia fatto la “Valutazione della Sicurezza Chimica” la Sds deve essere integrata “estesa” (e-Sds) da un apposito allegato contenete gli “Scenari di Esposizione” inerenti le linee guida specifiche per l’utilizzo sicuro nel proprio caso.

L’obbligo riguarda anche le miscele chimiche per le quali a cura del formulatore dovrà essere redatto uno scenario espositivo derivante dalla sintesi di tutti gli scenari inerenti i componenti pericolosi.

Gli ispettori controlleranno, tra le altre cose, se le informazioni presenti estese nelle schede di sicurezza estese siano conformi e coerenti con quelle presenti nelle relazioni sulla sicurezza chimica (CSR) che i fabbricanti e importatori di sostanze predispongono nell’ambito della registrazione.
Uno degli obiettivi del Progetto REF-5 – si legge nel comunicato ECHA/PR/17/01 è quello di assicurare che i lavoratori che maneggiano sostanze pericolose, particolarmente quelli che hanno a che fare con sostanze molto a rischio, ricevano sufficienti e corrette informazioni di sicurezza. Il progetto, inoltre, ha lo scopo di verificare quanto effettivamente le schede di sicurezza estese sono trasmesse e comunicate lungo tutta la catena di distribuzione, dai produttori agli utilizzatori. Gli ispettori controlleranno inoltre se i lavoratori rispettano realmente le informazioni di sicurezza sul posto di lavoro e collaboreranno con gli ispettori del lavoro per valutare se le condizioni raccomandate per l’operatività e le misure di valutazione dei rischi sono soddisfatte”.


Formaldeide, cancerogeno del Gruppo 1. Rivedere il Documento di Valutazione dei Rischi

Il Regolamento UE n. 895/201, recante modifica all’ allegato XIV del Regolamento CE N. 1907/2006 (Regolamento Reach) precisa che la formaldeide risponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena – categoria B1 e che, a partire dal 1 gennaio 2016, tale classificazione comporta ai fini della gestione della salute e della sicurezza, l’applicabilità del D. Lgs. 81/08, Titolo IX, Capo II (Protezione da agenti cancerogeni e mutageni).

La formaldeide è causa di tumori naso-faringei e di una forma di leucemia. Il materiale si può trovare in molti prodotti per l’edilizia. Si citano, in particolare, il compensato di legno massiccio utilizzato per pannelli e accessori, le tavole di legno compensato usate per rivestimenti, armadi, ripiani e pavimentazione in legno laminato. Formaldeide è presente nei pannelli fonoassorbenti dei controsoffitti, nelle pareti divisorie degli uffici open space e si trova anche in alcune resine e collanti.

Nel caso di utilizzo di formaldeide in ambito aziendale risulta dunque necessario revisionare il Documento di Valutazione dei Rischi sulla base degli “obblighi del datore di lavoro” di cui agli articoli 235 e seguenti del Testo Unico sulla sicurezza (D. Lgs 81/08). Lo scopo è quello di “evitare o ridurre” l’utilizzo dell’agente cancerogeno (articolo 235 comma 1).
Va da sé che anche la sorveglianza sanitaria debba essere adeguata e aggiornata alle prescrizioni dell’articolo 242.

Rischio formaldeide. Un seminario organizzato dal Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita di Milano

Il Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita (Ccp), di Viale Gabriele D’Annunzio 15, a Milano riparte con gli incontri periodici di studio sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita. Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 28 settembre alle ore 9.00 con il seminario dal titolo Gestione del rischio chimico e cancerogeno in sanità: focus formaldeide. Il seminario è gratuito e si terrà presso il FAST di Piazzale Morandi 2 – Milano, dalle ore 9.00 alle ore 13.30. Una serie di sperimentazioni su animali e di studi di coorte e caso-controllo – si legge nella presentazione all’evento – hanno indotto lo IARC a riprendere in considerazione la relazione tra insorgenza di neoplasie ed esposizione professionale a formaldeide la cui classificazione a partire dal 1 gennaio 2016 è stata modificata da sospetta cancerogena (categoria 2) a cancerogena (categoria 1B)”. Per ulteriori informazioni http://www.lavoroeformazioneincomune.it/centro-cultura-prevenzione-luoghi-lavoro-vita/.

 

A SIRMIONE ASSEMBLEA NAZIONALE RLST 2010

Rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori a confronto per fare il punto sulla situazione di prevenzione salute e sicurezza nei cantieri italiani. E’ questo il tema dell’assemblea nazionale Rlst organizzata dalle organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, svoltasi a Sirmione (Bs) dal 5 al 6 ottobre 2010.
“Si tratta di incasellare le esperienze consolidate sul territorio — ha detto nell’introduzione ai lavori Emilio Correale Segretario Nazionale di Feneal-Uil— al fine di codificare una serie di procedure che tutti noi possiamo considerare di riferimento e che, perciò, possiamo usare come modelli da imitare”. Protagonisti dell’evento sono stati gli Rlst dell’edilizia che hanno portato la propria esperienza a testimonianza di quanto si sta facendo oggi nel settore, per tutelare il valore della salute e della sicurezza.
Asle da parte sua ha raccontato l’esperienza degli incontri di cantiere nell’approccio con i lavoratori. L’esperimento milanese è stato bene accolto, da parte sindacale, infatti, sono stati espressi giudizi positivi.
“E importante — ha detto nel suo intervento Franco Turri, Segretario Nazionale Filca Cisl — mettere in condizione gli Rlst di dialogare con i lavoratori. Le organizzazioni sindacali possono provvedere a predisporre gli strumenti necessari affinché ciò avvenga, con l’obiettivo di rendere stabili quelle esperienze dove la comunicazione con i lavoratori per il loro coinvolgimento nel sistema di prevenzione e sicurezza già avviene. Gli Rlst, poi, devono essere opportunamente formati e messi in grado di poter dialogare con i loro rappresentati, attraverso, ad esempio, l’istituzione di momenti di incontro alla trattazione di argomenti relativi a prevenzione, salute e sicurezza sul luogo di lavoro”.
Affinché il sistema funzioni è dunque importante che tutti i soggetti siano coinvolti attivamente, ciascuno per il suo pezzo di competenza, così come previsto dal Testo Unico 81/08.
“Presto — ha detto in conclusione Piero Leonesio, Segretario Nazionale Fillea Cgil, sarà reso operativo il sito web www.zeroinfortuni.it, che si inserisce nel panorama dei rapporti sindacali unitari e favorisce la condivisione delle esperienze e la circolazione delle informazioni tra gli Rlst d’Italia. Inoltre pensiamo a coordinamenti territoriali degli Rlst che si interfaccino con le OOSS territoriali e la struttura nazionale”.

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